di Basilio Milatos Facuntos Finisce il 2008 e la panchina del Palermo va in archivio con ben tre allenatori a darsi il cambio. Per uno, era un ritorno, per qualche altro era lennesimo ritorno e per lultimo, infine, una vera novità. Davide Ballardini, il tecnico che, negli auspici di tutti, è destinato a portare avanti un progetto forte e duraturo. Quello che doveva essere e non è stato con Stefano Colantuono, quello che invece è stato con Francesco Guidolin. Il "ciclista", colui che al suo arrivo aveva fama di uomo freddo e distaccato e che invece il calore siciliano aveva coinvolto a tal punto da renderlo focoso. Tra tutti i suoi ritorni, questo a cavallo fra 2007 e 2008 è quello di cui forse si è pentito. La sensazione è che si fosse rotto qualcosa con lambiente già da prima. Con Stefano Colantuono sembrava prospettarsi un film nuovo, invece era un film già visto. Luomo di Anzio accolto dal presidente e da tutto lambiente con fiducia, con tanto di mea culpa di Zamparini sul passato esonero, lui che si butta nella nuova vecchia avventura con laria di chi vuol riprendere il discorso interrotto. Arrivano le vittorie contro Juventus e Catania, la squadra migliora leggermente gioco e classifica; quanto basta per puntare ancora su Colantuono per la nuova stagione. Che però parte male e finisce praticamente ancor prima di cominciare, un sabato pomeriggio a Udine. Così, arriviamo a Davide Ballardini. Lantipersonaggio, il romagnolo tutto campo e lavoro, luomo mite, pacato ma permaloso e risoluto quando serve. La sua storia al Palermo, nei tre mesi finali di questo 2008 che ci saluta, è cosa nota, storia recente. Maurizio Zamparini assicura che Ballardini è luomo giusto, finalmente, per il progetto Palermo. Le premesse ci sono tutte.
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Un anno di panchina rosa 2008 nel segno di Cola, Guido e Balla
di Basilio Milatos Facuntos Finisce il 2008 e la panchina del Palermo va in archivio con ben tre allenatori a darsi il cambio. Per uno, era un ritorno, per qualche altro era lennesimo ritorno.
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