di Fabio Giacalone Crescere, vincere e far bene. Lesordio del Palermo in Coppa Italia (o Tim Cup, come è stata ribattezzata negli ultimi anni per esigenze di sponsor) assume i giusti connotati se preso per ciò che nei fatti è: il varo di una stagione ufficiale di gare, tramite il quale si potrà avere un primissimo (e per questo comunque ancora parziale) assaggio delle caratteristiche del nuovo scafo rosanero. Trattasi di corazzata, capace - quando sarà il caso - di navigare anche gli impervi mari del campionato? Oppure ci si ritroverà in presenza di un agile fuoribordo, in grado di allungare il passo in acque tranquille, per poi rientrare forzatamente in porto allincorrere della tempesta? Ci saranno momenti in cui staremo meglio, momenti in cui staremo peggio. Dovremo cercare di gestire la nostra forma in maniera equilibrata. Conscio dellaltalena di situazioni che una lunga stagione comporta, il nostromo Colantuono detta le regole per una navigazione oculata: mantenere la rotta pur nei momenti di magra. E la rotta, questanno, a differenza delle passate stagioni non sembra essere stata tracciata sulla base di coordinate troppo distanti dal punto di partenza. Niente proclami recanti nomi altisonanti come Champions o più genericamente Europa: che negli ultimi anni si è finiti col cedere al disorientante canto delle sirene, durante il tragitto. Per la stagione che oggi prende il via, meglio optare per una navigazione costa-costa (o scogli-scogli, se la terminologia vi è più familiare): obiettivi chiari, visibili a breve gittata, che si possono toccare con mano. Nel calcio, la cosa si traduce con il concetto del vivere partita dopo partita e giocare ogni sfida al massimo delle possibilità del momento, cercando di puntare sempre alla vittoria. E la politica dei piccoli passi, di cui già abbiamo avuto modo di parlare. Quella attraverso cui si tracciano tanti piccoli puntini: ad un certo momento si inizierà a congiungerli quei puntini, come si fa per i giochi della settimana enigmistica, e si noterà il cammino percorso, da un lato; mentre dallaltro, si avrà più chiara percezione di quella che potrà essere la figura finale. Per cui, anche la sfida di questa sera contro il Ravenna non va letta come match per la conquista futura della Coppa. Saremmo proiettati in unottica eccessivamente di lungo periodo, con il rischio di finire fuori dai parametri di valutazione del nuovo Palermo. Piuttosto, si tratterà di una sfida per crescere, vincere e far bene, vedendo trame di gioco, per misurare la voglia con cui si arriva a questo impegno, il primo ufficiale della stagione; cè volontà di fare bene, pur consci di non essere ancora al 100%, ma convinti di riuscire a fare una gara tonica. Sono parole espresse con limpidezza e serenità da Stefano Colantuono, ieri in conferenza stampa. E bene che anche i tifosi siano coscienti di questa prospettiva, quando stasera affolleranno (si spera) gli spalti del Barbera (il numero di nove mila biglietti già venduti è ancora inadeguato a caricare lo stadio di un clima di calda euforia: confidiamo negli acquisti dellultimo minuto, visto che i botteghini resteranno aperti fino alle 18). Il loro occhio non dovrà essere offuscato dallidea di andare alla conquista di un trofeo che impreziosirebbe senza dubbio la scarna bacheca rosanero: non è questo il momento. Lattenzione dovrà essere catturata dallo spirito messo in campo dalla squadra, dalla voglia di far sua la partita, di imporre il proprio gioco, dalla compattezza di una difesa nuova di zecca, dalla riuscita delle proiezioni geometriche del capitano Liverani, dalla cattiveria sottoporta di Cavani (titolare) e De Melo (possibile subentrante), dallassimilazione del nuovo modulo di gioco, dalla voglia di riscatto dei vecchi e di affermazione dei nuovi. Alla fine, essendo una gara da posta in palio, il risultato è quello che conta. Ma se ciascuno di questi tasselli verrà collocato al posto giusto, il risultato non tarderà a venire: non una vittoria per la coppa, ma il primo successo della stagione ufficiale.
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Palermo-Ravenna: inizia la navigazione Scoglio dopo scoglio, per tracciare la rotta
di Fabio Giacalone Crescere, vincere e far bene. Lesordio del Palermo in Coppa Italia (o Tim Cup, come è stata ribattezzata negli ultimi anni per esigenze di sponsor) assume i giusti.
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