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Io sto con Zamparini A gennaio niente Pazzini

di Fabio Giacalone Io sto col presidente. Stavolta non c’entrano le polemiche arbitrali – che adesso ci pensa il designatore Collina a far pulizia dei fischietti e guardalinee inadempienti.

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di Fabio Giacalone Io sto col presidente. Stavolta non c’entrano le polemiche arbitrali – che adesso ci pensa il designatore Collina a far pulizia dei fischietti e guardalinee inadempienti o semplicemente incompetenti. No, qui la faccenda riguarda il calciomercato. Maurizio Zamparini afferma: “Non prendo Pazzini perché finirebbe per spaccare lo spogliatoio”, penalizzando gli attaccanti titolari dell’attuale rosa (alias Miccoli e Cavani). Bene: io credo alle parole del presidente rosanero. Pertanto, penso che il Palermo non prenderà nessun attaccante nel mercato di gennaio… nessun attaccante che possa, come Pazzini (per valore e caratteristiche tecniche), andare a destabilizzare gli equilibri interni alla squadra e le sue gerarchie. Non si potrebbe ritenere altrimenti, se si vuole guardare in positivo a ciò che dice il presidente. Sarebbe, infatti, pensar troppo male valutare simili dichiarazioni come un depistaggio ad hoc ordito per evitare interferenze esterne sulla trattativa che porta al centravanti viola. Perché, se di depistaggio si tratta, è un depistaggio fatto male. Anzi, un depistaggio che può far male. Se il presidente prima dice che l’arrivo di Pazzini spaccherebbe lo spogliatoio, e poi a gennaio compra Pazzini, come pensate che la prenderebbero Miccoli e Cavani? Forse il termine ‘presa in giro’ non renderebbe appieno l’idea. Si dovrebbe sperare che le due punte titolari nell’attuale attacco di Ballardini non leggano i giornali, non ascoltino la radio e non vedano la tv, per evitare qui pro quo sulla faccenda. No, non può trattarsi di depistaggio: è chiaro. Il vero depistaggio sarebbe stato del tipo: ‘siamo già apposto così’, frase innocua, neutra, disinteressata. Poi, se compri, puoi sempre dire: in effetti ci mancava qualcosa e il nuovo acquisto viene a colmare quella lacuna. Oppure si sarebbe potuto optare per il fattore economico: ‘attualmente il giocatore è fuori dalla nostra programmazione di budget’. Così, poi, si sarebbe potuto spiegare l’esborso con un ‘abbiamo trovato un accordo vantaggioso’ o il più eroico ‘abbiamo compiuto uno sforzo in più per regalare la ciliegina sulla torta ai tifosi’. D’altronde, lo stesso Zamparini in agosto ebbe a parlare di questa fantomatica ciliegina, che avrebbe dovuto decorare a dovere e compiutamente il mercato del Palermo. All’epoca la ciliegina si chiamava Nilmar, e trattandosi di un dolcino da 15 milioni di euro non è che fosse poi così lontano dalle pretese viola per lasciar andar via Pazzini. Quindi, volendo proprio celare le carte, l’escamotage economico poteva funzionare a dovere. Invece la scelta delle ragioni di spogliatoio (che quasi assumono la gravità della Ragion di Stato) taglia decisamente la testa al toro. Pazzini non arriva. Mettetevi il cuore in pace. C’è da chiedersi, a questo punto, non solo se qualcuno là davanti arriva, ma chi potrebbe arrivare senza far saltar per aria baracca e burattini. Chi sarebbe l’attaccante da almeno 15 reti a stagione, forte fisicamente, esperto della categoria che possa pure accomodarsi in panchina e subentrare solo all’occorrenza senza emettere un fiato, per salvaguardare l’onore sportivo di Miccoli e Cavani? Questo è un rebus ben più arduo dello scoprire la più ingarbugliata delle trattative di mercato. So che in molti stanno già pensando al nome di Cristiano Lucarelli. Ma chi lo dice che il solo fatto di avere 33 anni suonati funga da deterrente, per far sì che l’ex livornese accetti il ruolo di rincalzo? Che poi, se uno entra e segna sempre, come lo si può tenere in panchina? (domanda stupida, scusate: l’Inter con Julio Cruz ha scritto pagine di letteratura in materia). Insomma, Pazzini non arriva. E forse neppure Lucarelli. Ma d’altronde la squadra è già completa così com’è. Quattro attaccanti abili e arruolabili ci sono: due titolari e due sostituti. Ventuno gol fatti (di cui 14 messi a segno dai quattro attaccanti, Lucarelli ne ha fatti solo nove in 17 gare di B): non siamo i migliori ma neppure i peggiori. E poi c’è quel Budan lì che se un giorno (dico… un giorno, mica subito) giocasse, allora sì che se ne vedrebbero delle belle. Quindi pazienza e speranza che il nuovo anno porti buone nuove.