di Giovanni Marchese Strana la storia di Giampaolo e Ballardini, due allenatori che hanno molto più di uno schema tattico in comune. Entrambi già tecnici del Cagliari, esonerati e poi richiamati dal Presidente Cellino, hanno poi portato alla salvezza la squadra sarda. Il modulo è speculare, quel 4-3-1-2 che è ormai un dogma tattico. Giampaolo e Ballardini fanno affidamento per il loro gioco su due terzini molto generosi, che diventano unarma in più in attacco grazie ai loro cross dal fondo. La coppia di centrali si basa invece sulla forza fisica (anche se Carrozzieri-Bovo forniscono maggiore qualità rispetto a Ficagna-Portanova). Il centrocampo è identico: un regista, Codrea e Liverani, su cui si basano i ritmi del gioco è protetto da un mediano di rottura, Vergassola e Nocerino. Davanti un fantasista che sappia allargare o accentrare il gioco a seconda delle necessità, Galloppa e Bresciano, e un furetto tra le linee con il vizio del gol, Kharja e Simplicio. Sarà forse il vincitore di questultimo confronto che sancirà la vittoria della propria squadra, ma più probabilmente saranno invece due talenti mai totalmente esplosi del nostro calcio a decidere la gara: Maccarone e Miccoli. Prima cresciuti e poi abbandonati da un grande club, entrambi giovani esordienti dellItalia di Trapattoni ed entrambi costretti ad emigrare allestero per trovare spazio, le due punte di Siena e Palermo sono gli unici elementi capaci di risolvere la gara con un guizzo o un colpo di classe. Accanto a loro due giovani rampanti che, partiti dalle retrovie, si sono via via conquistati la fiducia del proprio mister: Ghezzal-Cavani. Luruguagio sembra però molto meno acerbo del primo che comunque ha ben figurato questanno.
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Balla e Giampa: allenatori allo specchio
di Giovanni Marchese Strana la storia di Giampaolo e Ballardini, due allenatori che hanno molto più di uno schema tattico in comune. Entrambi già tecnici del Cagliari, esonerati e poi.
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