Due pareggi consecutivi per la Sampdoria, ma i blucerchiati dimenticano come si vince.
serie a
Sampdoria, Ferrero: “Giampaolo non si tocca, uniti per il bene della Samp. I ragazzi sono affamati”
Le parole del patron dei blucerchiati al termine dell''incontro a Bogliasco con la squadra.
Tre punti che mancano dal 28 agosto, seconda giornata contro l'Atalanta, troppo tempo per non destare preoccupazioni nell'entourage blucerchiato. Tocca al presidente Massimo Ferrero salire in cattedra ed incontrare Giampaolo ed i suoi uomini a Bogliasco. Intervenuto ai microfoni di Sky il patron dei blucerchiati non vuole sentir dire di un possibile rischio per il tecnico ex Empoli: "Derby decisivo per Giampaolo o forse è meglio non parlarne? Forse si parla troppo, Giampaolo non si tocca, è stata una mia scelta e dovrà venire a fare una cosa bellissima, cantare insieme a me il cielo è sempre più blu. Se mi sono fatto sentire con i ragazzi? Non c'è bisogno di strigliare la squadra o dare la carica, loro sanno quello che devono fare, sono venuto a dare energia positiva, perché in questo momento siamo un po' sfortunati. Stop Viviano? Magari Puggioni entrerà e avrà lo stimolo di fare meglio di Viviano, anche se meglio non si può, magari farà anche lui qualche parata importante che ci farà vincere o non perdere questo derby".
"Cosa non mi è piaciuto? Penso che una persona ambiziosa come Massimo Ferrero sia portata ad essere scontenta se le cose un po' non vanno, quindi anche con le cose più belle divento un po' critico. Un pronostico sul Derby? Non ne faccio più che portano sfortuna- ha ammesso sorridendo l'esuberante presidente dei liguri- , che vinca il migliore. Le ultime volte che ho fatto pronostici l'ho presa nel secchio. Ai tifosi dico che li amo, Giampaolo come già detto non è in discussione mai, cerchiamo anzi di essere un po' più bravi e di dare una mano alla Sampdoria al posto che mettere zizzania. I ragazzi hanno voglia di apparire, di fare, ho fatto una bella chiacchierata con loro e ho visto che sono tutti quanti affamati, mi hanno detto: 'Presidente, tranquillo che ci mangeremo l'erba del Ferraris'".
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