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Genoa-Sampdoria, Ranieri verso il derby: “Ce l’ho con Thiago Motta e vi spiego perché. Ibrahimovic? Gli farei uno squillo…”

Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico della Sampdoria a pochi giorni dalla sfida contro il Genoa, in programma il prossimo 14 dicembre

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Quale futuro per Zlatan Ibrahimovic?

L’attaccante svedese, che di recente ha chiuso la felice parentesi con i Los Angeles Galaxy, deve ancora sciogliere le riserve per quanto riguarda il proseguo della sua carriera. Andrò in una squadra che deve vincere di nuovo, che deve rinnovare la propria storia, che è in cerca di una sfida contro tutti. Solo così riuscirò a trovare gli stimoli necessari per sorprendervi ancora. Ci vediamo presto in Italia…”. Dichiarazioni, quelle rilasciate di recente da Ibra, che non sono certamente passate inosservate. 

D’altra parte, sulle tracce del classe 1981 vi sarebbero da tempo Milan e Bologna, con il club rossonero che sembrerebbe in netto vantaggio. A tal proposito, si è espresso anche il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri, intervistato ai microfoni di DAZN

"Uno squillo glielo farei, sì... ma non credo che lui voglia la Sampdoria. E' un giocatore con un carattere eccezionale, un trascinatore. Io lo prenderei perché sarebbe un grande esempio per i giovani, perché lui è il primo negli allenamenti, si impegna sempre, riprende i suoi compagni. Ma non credo possa venire qui da noi", sono state le sue parole.

Ma non solo; il coach originario di Roma ha parlato in vista del derby contro il Genoa, in programma il prossimo 14 dicembre a Marassi, e del suo rapporto con Thiago Motta, allenato ai tempi dell’Inter.

DERBY -“Mi sono visto le gare dell’anno scorso, per entrare nel clima e devo dire che è veramente un qualcosa di meraviglioso da parte di tutte e due le tifoserie. Auguro ad ambedue le squadre di salvarsi perché Genoa e Sampdoria devono restare in Serie A. Io l’unico tecnico in Italia ad aver giocato tutti i derby? Non lo sapevo, comincio ad essere vecchio. Thiago Motta? Ce l’ho con lui. Ricordo che il presidente Moratti diceva ‘Non lo facciamo partire’. Lui aveva già un accordo con il PSG, a fine campionato sarebbe andato via. Gli ho chiesto di finire la stagione con noi, avevamo fatto con l’Inter molti punti. Quando se ne andò si spense la luce, è incredibile, la squadra smise di girare. Lui interpretava il mio modo di pensare il calcio, era un fenomeno, sapeva prima cosa doveva fare. Con uno o due tocchi faceva girare tutta la squadra, era già un allenatore”.

IDEA DI CALCIO - “Giocare l’uno per l’altro è la prima cosa. Mi piace che la squadra si disimpegni in praticità e rapidità. Il tiki taka entusiasma se genera azioni da gol, ma se non lo fa è noioso. Tiki Taka poi cosa significa, tenere molto il pallone? In questo modo si dà alla squadra avversaria la possibilità di chiudersi. Se non ho giocatori forti nell’uno contro uno, perché tenere tanto il pallone, per farmelo poi rubare? Io pretendo dai miei giocatori fino all’ultima goccia di sudore. Io impazzisco quando vedo che i miei non danno tutto”.

LEICESTER -“Quando sto in strada, qualunque tipo di persona, di qualsiasi continente, mi riconosce e si vuole fare una foto ricordando il Leicester e quello che è stato fatto. Se è una cosa ripetibile? Io me lo auguro perché è simpatico che di tanto in tanto ci sia una squadra che sbaraglia il campo alle grandi".

RICORDI -“Il derby più sofferto? E’ facile, con la Roma contro la Lazio. Stiamo perdendo e a fine primo tempo, negli spogliatoi, dico a Totti e De Rossi di spogliarsi perché è finita la loro partita. Per fortuna vincemmo 2-1, se non ci fossimo riusciti sarei dovuto rimanere fuori lo stadio. Alla Roma lo Scudetto sfumò a causa di una sconfitta contro la Sampdoria? Non è stata la Sampdoria. Tutti giustamente parlano di quella partita perché eravamo in vantaggio e sbagliammo diverse occasioni, ma io ricordo due partite con il Livorno, con loro facemmo un solo punto su sei. Anche in quel caso sono subentrato e feci più punti di Mourinho", ha concluso Ranieri.