Ha rimesso in carreggiata la Roma. Luciano Spalletti è il vero artefice della rinascita della squadra giallorossa attualmente al terzo posto in classifica.
serie a
Roma, Spalletti: “Il calcio italiano non è in crisi, complimenti a Conte. Perotti e Nainggolan le mie armi in più”
Le parole del tecnico giallorosso.
Ai microfoni di 'Roma Tv, l'allenatore toscano ha detto la sua sul momento della sua squadra e su quello del calcio italiano: "
ITALIA IN RISALITA: "Siamo riusciti a riportare grandi campioni nel nostro campionato. Non siamo assolutamente in crisi e la nostra Nazionale ieri l'ha fatto vedere chiaramente con una prestazione maiuscola. L'attenzione tattica delle squadre di Serie A è un esempio per tutti in Europa. La Nazionale? L'Italia ieri ha giocato una grande partita contro lo Spagna. Faccio i complimenti a Conte, perché la squadra azzurra è stata padrona del campo e del gioco contro un avversario considerato da tutti superiore. Oltre al modulo, mi è piaciuto l'atteggiamento degli azzurri a livello tattico".
SUL RUOLO DI NAINGGOLAN - "Radja sa fare tutto, è difficile dargli un ruolo, lo vai a limitare perché ha questa qualità interpretativa, di partecipazione e di continuo movimento, se lo lasci libero prendi la sua dote naturale che è l'interpretazione del momento. A volte guardi la palla e lo trovi anche dove va a finire dopo un lancio . Se prendi un giocatore più rapido, abituato ad avere palla tra i piedi e girarsi o il centrocampista abituato ad aggredire le caratteristiche individuali possono marcare una differenza, per Nainggolan non c'è nessuna differenza. Se lo faccio giocare centrocampista fa quello lì, se si mettono a confronto le partite andrà a fare quei movimenti e quel tentativo di giocate che sono uguali nelle due posizioni".
EL MONITO - C'è tempo anche per parlare dell'argentino Diego Perotti, decisivo fin da subito con la nuova maglia giallorossa: "E’ venuto a Roma particolarmente motivato e sta facendo bene. Lo abbiamo provato anche al centro ed è stato bravo. Diego è eccezionale per la sua disponibilità al sacrificio, alla corsa, sa fare possesso palla sa saltare l’uomo. Dobbiamo avere minimo la doppia alternativa di attacco. È chiaro che la distanza della difesa diventa fondamentale sia quando pressiamo che quando dobbiamo difenderci, la lettura di quando bisogna star corti e di quando scappare, che va fatta bene e con anticipo perché il rischio di prendere palla alle spalle c'è sempre".
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