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Roma, Rudiger: “Infortunio shock, per fermarmi mi devono ammazzare. Lazio, sei avvisata”

Roma, Rudiger: “Infortunio shock, per fermarmi mi devono ammazzare. Lazio, sei avvisata”

Le parole del difensore tedesco Antonio Rudiger alla vigilia del derby contro la Lazio.

Mediagol8

Derby alle porte, prima del campo spazio alle parole e alla carica di quelli che domani alle ore 15 saranno i protagonisti in campo.

A parlare è Antonio Rudiger che, sulle pagine de "Il Tempo", ha rilasciato una lunga intervista. Tra i temi trattati non può mancare l'argomento infortunio (che lo ha costretto a saltare Euro 2016, ndr), il derby ed i cori razzisti: "E’ stato uno shock, ho capito subito che non avrei giocato l’Europeo. Dopo una buona stagione con la Roma avevo voglia di partecipare a quel torneo, ma ho pensato subito positivo. Quella sera a cena con i compagni di nazionale regnava il silenzio mentre io ridevo e sembravo quello più sereno. A loro dicevo: 'Tranquilli, è successo a meno non a voi'. Mi era capitato un brutto incidente, vero, ma sono un ragazzo positivo, vengo da una famiglia povera, e so che significa lottare per ottenere qualcosa. Non mi arrendo mai, che sia un infortunio o una partita. L’intervento e successiva riabilitazione sono andati bene, il professor Mariani mi ha detto che in 4 mesi sarei potuto tornare in campo, all’inizio tutti mi facevano notare che era un tempo molto breve per un crociato rotto invece a me sembrava tantissimo. Adesso sto bene e ringrazio il chirurgo. Mi devono ammazzare per fermarmi, non è nella mia natura, io voglio sempre vincere. E la Lazio dovrà fare la stessa cosa per fermarmi e fermare la Roma".

"Non conosco il club, tantomeno il loro allenatore, sicuramente saranno molto motivati, è una partita importante per entrambi. E’ un derby con una grande storia, ma non mi preoccupo e non guardo in casa della Lazio, preferisco concentrarmi sul nostro obiettivo: vincere e basta. Immobile? Sappiamo che lui è in forma in questa stagione, ma siamo la Roma e secondo me abbiamo una squadra migliore della loro. Adesso lo dobbiamo dimostrare sul campo- ha ammesso il numero 2 giallorosso- perché possiamo parlare e parlare per ore, ma l’unica cosa che conta è dare tutto domenica alle 15 per 90 minuti. Ci sarà da combattere parecchio in campo. Razzismo? Ho sentito qualcosa lo scorso anno, ma preferisco non dare importanza a questa gente. Tra l’altro devono avere qualche rotella mancante visto che anche nella Lazio giocano calciatori di colore come Keita. Quindi che senso ha? Se insultano me dovrebbero capire che stanno facendo lo stesso con un ragazzo della loro squadra".