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Roma, Pellegrini confessa: “Il gruppo non si è mai disunito. Mio gol di tacco? Ho ascoltato l’istinto…”

Roma, Pellegrini confessa: “Il gruppo non si è mai disunito. Mio gol di tacco? Ho ascoltato l’istinto…”

Le parole del centrocampista giallorosso, Lorenzo Pellegrini, a margine della vittoria contro la formazione guidata da Simone Inzaghi

Mediagol93

La Roma ha battuto la Lazio per 3-1.

Hanno vinto i giallorossi che, al 45' minuto, sono passati in vantaggio grazie ad uno spettacolare gol di tacco messo a segno da Lorenzo Pellegrini - subentrato all'infortunato Javier Pastore -. Dopo un'avvio di stagione complicato, i capitolini, hanno ritrovato il successo nel match più importante: il Derby.

A parlare della gara andata in scena ieri pomeriggio allo Stadio Olimpico è stato lo stesso centrocampista, intervenuto sulle frequenze di "Roma Radio": “ Non eravamo scarsi prima e neanche fenomeni ora, sicuramente quello che ci ha aiutato è stato guardare la classifica e stare in una parte dove non meritavamo di essere, probabilmente ci ha fatto scattare un pò di rivalsa. Abbiamo voglia di fare bene, ci sono altre mille partite continuando a dimostrare. Una posizione diversa? Sicuramente un ruolo diverso dalla mezzala ma anche similare, forse giocando da trequartista sei più libero d’inserirti dato che dietro hai due compagni. Mi piace molto giocare li, ma posso giocare un pò ovunque. A Sassuolo avevo già giocato come trequartista e devo dire che non mi dispiace."

Inevitabile la parentesi relativa al suo gol: “L’istinto mi ha detto posso fare solo questo, avevo Caceres a sinistra e a destra un altro difensore e allora l’ho provato ed è entrata. Avevo il 5% di possibilità di battere la punizione? Per logica la percentuale era ancora più bassa, da cosi vicino serve una fucilata sul palo del portiere. Il gol ci ha resi ancora più cattivi ed è stato importantissimo“.

Infine, il classe 96, ha parlato del complicato momento vissuto dalla Roma: “Noi non dobbiamo cercare una soluzione, dobbiamo solo ritrovare la semplicità e la serenità nel fare le cose, io credo in questo, stare a parlare troppo non serve a nulla. Noi dobbiamo solo farci trovare in condizione al 100%. Ci sono tante dinamiche, tra le positive e le negative. Basti vedere il gesto di Kolarov, giocare con un dito fratturato non è semplice, ha dato dimostrazione di non mollare, come anche gli altri, il gruppo non si è mai disunito è stato sempre insieme e ha continuato a lavorare”.