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Roma, la rinascita di Pastore: “Mi sento in debito con i tifosi. Ranieri? Quando è arrivato eravamo quasi morti”

Roma, la rinascita di Pastore: “Mi sento in debito con i tifosi. Ranieri? Quando è arrivato eravamo quasi morti”

"Ho tanta voglia, sono stato messo da parte per diversi mesi, non è stato facile. Ma io ho lavorato e ho cercato di mettermi in mostra, oggi ho avuto la mia ricompensa"

Mediagol92

Il Flaco.

Il momento più difficile sembra esser passato per Javier Pastore. Il fantasista della Roma, nel match di ieri contro il Cagliari, ha ritrovato la maglia da titolare e la gioia del gol (uno splendido destro a giro dal limite dell'area). Intervistato da Roma TV, l'argentino ha esternato le sue emozioni: "Sono molto felice, l'ultima partita da titolare che ho giocato qui all'Olimpico fu il derby d'andata, 7 mesi fa, non era facile. La squadra mi ha aiutato tanto, abbiamo fatto una grande partita, abbiamo giocato da squadra e non subito gol, quello che ci serve per arrivare quarti".

Tanti infortuni e tanta panchina per Pastore negli scorsi mesi, l'argentino era tornato in Italia con ambizioni diverse: "Ho tanta voglia, sono stato messo da parte per diversi mesi, non è stato facile. Ma io ho lavorato e ho cercato di mettermi in mostra, oggi ho avuto la mia ricompensa. Credo di aver fatto ben ma devo tenere questo ritmo. Ranieri? Lui non parla tantissimo con i giocatori, ma ti fa capire quello che vuole quando ti mette in campo. È questa la sua forza, è arrivato qui che eravamo quasi morti e ha cambiato il volto alla squadra. Penso che la mia sfortuna è stata infortunarmi subito, dovevo fare molta più attenzione. Conoscevo le mie condizioni, non potevo giocare ogni tre giorni, ma ora sono sereno".

Infine, il Flaco si è soffermato sull'attuale momento della squadra giallorossa e sul suo rapporto con i tifosi: "Ho trovato una squadra molto più serena e tranquilla quando ha la palla. Sappiamo ora cosa fare per non prendere gol, siamo più concentrati. Il gol? Quando ho visto che Kluivert partiva già avevo pensato a stoppare la palla e poi a tirare, ho tirato piano ma preciso. Peccato per la traversa, era una bella azione. La standing ovation? Non si può dire nulla ai tifosi, si possono solo ringraziare. Anche quando mi vedono per strada, vengono e chiedono le foto, mi sento un po' in debito verso di loro, sono venuto qui per fare altro, non per essere infortunato - ha concluso Pastore -. I tifosi sono sempre stati con me, devo ripagare la loro fiducia".