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Parma, Faggiano: “Gli arbitri sbagliano come gli attaccanti, ecco quale deve essere il nostro pensiero”

Parma, Faggiano: “Gli arbitri sbagliano come gli attaccanti, ecco quale deve essere il nostro pensiero”

Il direttore sportivo del Parma Daniele Faggiano fa un bilancio sull'inizio di stagione dei ducali a margine dell'incontro con la classe arbitrale: incontro produttivo.

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Due vittorie di fila all'avvio che sono valse il primato in classifica, poi le sfide contro Brescia, Perugia ed Empoli e tre sconfitte di fila per il Parma di D'Aversa che nell'ultimo turno di Serie B ha battuto il Venezia di Filippo Inzaghi con il tentativo di rialzare la testa per riguadagnare terreno dalle capoliste.

Avvio col turbo e poi un rallentamento subito dalla terza giornata in poi per i ducali, un blackout che è servito per fare chiarezza e tirare un respiro profondo per ripartire da quanto di buono fatto negli ultimi due anni con il doppio salto dalla Serie D al campionato cadetto. Venerdì la sfida alla Salernitana, poi il match al Renzo Barbera contro il Palermo, gara che ad oggi sarà giocata il prossimo 8 ottobre tra le assenze dei rosanero.

"Il bilancio dopo sei partite sono i nove punti, non solo male, ma le tre sconfitte consecutive pesano. Cerchiamo di limare i difetti e trovare quello che non è andato in questo periodo, anche se la vittoria di Venezia ci ha risollevato il morale". Così il direttore sportivo del Parma, nonché ex Palermo, Daniele Faggiano ha commentato l'avvio di campionato dei crociati ai microfoni di TMW Radio, inizio che aveva dato grandi speranze al club emiliano: "Partiamo tutti insieme, il problema è come si arriva. In quarantadue partite ci sono alti e bassi, speriamo che i bassi siano alle spalle. L'entusiasmo fa brutti scherzi, siamo una neopromossa e veniamo da due promozioni consecutive. L'entusiasmo cerchiamo di calibrarlo per tutte le partite".

Quest'oggi, a Coverciano, l'incontro tra allenatori, giocatori e dirigenti con la classe arbitrale, occasione per conoscersi e rispettarsi: "Gli arbitri sbagliano, come gli attaccanti, come io a comprare giocatori e gli allenatori a fare la formazione. Questi incontri sono sempre produttivi, perché si prova a instaurare rapporti tra uomini. Io poi sono tra quelli più "facinorosi" quando vado in panchina. E' utile pensare che ad arbitrare sia un ragazzo, un uomo come noi".