"Con la Juventus non sono mai tenero? Per ruolo sono contro il potere. Eppure fu proprio Giampiero Boniperti ad introdurmi nel calcio quando avevo il Venezia in C2: da allora abbiamo conservato un ottimo rapporto". A raccontarlo il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, in un'intervista a 'La Gazzetta dello Sport'. "Quelle cene con Moggi e Giraudo? Ci trovavamo a tavola per questioni di Lega: eravamo avversari. Insistevo per il modello inglese e la divisione degli introiti sulla base dei risultati. Annacquarono tutto con la media delle vittorie negli ultimi 50 anni: con loro in testa, ovvio. Che resta di quegli anni? Ho sempre rispettato Giraudo, ma ci differenziava il fatto che io ho sempre anteposto l'etica al denaro. Purtroppo la situazione nel frattempo è addirittura peggiorata. Il calcio ha mutuato i difeti di un Paese che ormai non rispetta più certi valori - ha aggiunto il patron rosanero -. Dopo Calciopoli mi sono avvicinato a Moggi? Gli avevano insegnato che per vincere occorresse avere il favore degli arbitri e lui ci riuscì. Faceva parte di quel sistema, non era l'unico colpevole. Eppure una volta in tv negava il suo coinvolgimento. Allora gli dissi: 'Luciano, vedi, sei sporco di farina e non te ne sei neanche accorto'...".
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