Zamparini: “Denuncerò e combatterò, il calcio è marcio e va cambiato. Gli sputi e La Penna…”

"Denuncerò, combatterò e voglio andare fino in fondo perché il calcio è marcio e va cambiato".

Lo ha detto Maurizio Zamparini, intervistato ai microfoni del 'Corriere dello Sport'. Il numero uno di viale del Fante è tornato a parlare della sfida contro il Frosinone, finale di ritorno dei play-off di Serie B, andata in scena sabato sera allo stadio Benito Stirpe, e della direzione di gara dell'arbitro La Penna.

"Ci hanno spedito lo stesso arbitro di Frosinone-Palermo che, all’andata, aveva annullato, e non si sa perché, il gol a Rispoli. Forse, bisognava insorgere e fare qualcosa prima per evitare quest’altro scherzetto... Vogliamo giustizia, presenteremo le prove del caso. Non c’è stato nulla di legale in questo spareggio. L’arbitro ha perso il controllo, influenzato dalla protesta del Frosinone, basta guardare le immagini. Dovesse scrivere cose diverse, sosterremo che il referto è falso e siamo disposti a portarlo davanti alla magistratura ordinaria. Ho le testimonianze dei miei giocatori, intimiditi durante, nell’intervallo e dopo la partita con sputi. E l’arbitro, che ha visto, non è mai intervenuto. Non ho più paura, questo mondo ormai non mi appartiene", sono state le sue parole.

"La finale è stata condizionata dall'atteggiamento dei giocatori del Frosinone: l'arbitro ha cambiato decisione sul rigore perché assediato e impaurito dalla squadra avversaria, a tal punto da non sanzionare una testata ai danni di Nestorovski proprio davanti ai suoi occhi, chiaro errore tecnico che presume la ripetizione della partita. Con i palloni gettati in campo dalla panchina del Frosinone si è tolta al Palermo la possibilità di giocarsi le sue carte. Infine, c'è stata invasione di campo prima che finisse il recupero", ha concluso Zamparini.