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Trajkovski, ai macedoni del Palermo piace far gol all’Italia. Dall’amore per Mondello al “pani ca meusa”

Alexander Trajkovski a Mondello porta a passeggio il figlio.

Dal 2015 il macedone veste la maglia rosanero e si è integrato perfettamente nel capoluogo siciliano. Il mare e il cibo di Palermo lo hanno fatto innamorare.

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Dopo Nestorovski la storia si ripete.

Un gol all'Italia e fari puntati su di lui: ancora un giocatore del Palermo, stavolta è il turno di Aleksandar Trajkovski.

Zamparini lo ha pescato in Belgio, quando l'attaccante classe ’92 giocava nel Zulte Waregem, formazione avversaria della Lazio nell'attuale edizione dell'Europa League.

Presentato sin da subito come possibile nuovo Dybala, ben presto le caratteristiche del giocatore macedone si sono rivelate ben diverse da quelle dell'asso argentino.

Trajkovski è un giocatore duttile, che può giocare in più ruoli: è stato schierato da trequartista, da attaccante esterno, da seconda punta e qualche volta anche da prima punta anomala, nelle vesti del classico falso nueve. Abile nell'esecuzione dei calci piazzati, spesso vince le sfide con i propri compagni alla fine degli allenamenti. Calciatore dotato di buona tecnica di base sullo stretto e capacità balistiche di rilievo. Nella stagione 2015- 2016, Trajkovski contribuì alla salvezza tormentata della compagine rosanero, poi conquistata all'ultima giornata, con alcuni gol pesanti e di pregevole fattura. Difetta un po' in termini di continuità di rendimento, non sempre riesce a profondere sul terreno di gioco determinazione e cattiveria agonistica pari al suo talento.

Aspetto che fa dannare il patron Zamparini, unitamente al direttore sportivo Lupo ed al tecnico rosanero Tedino. Il club conta molto sulle qualità del macedone per tornare immediatamente nella massima serie.

Palermo lo ha "adottato" dal primo giorno e Trajko ha risposto con lo stesso affetto, entrando perfettamente nel clima di città metropolitana del Mediterraneo, del mare e dello street food.

Ha scelto, infatti, di vivere a Mondello, la borgata marinara del capoluogo siciliano, e più di una volta ha pubblicato sui social foto con il cibo tipico del luogo, dimostrando di aver apprezzato le bontà locali. A Palermo vive con la bellissima moglie, Aleksandra di cui è innamoratissimo. E proprio al suo amore ha dedicato uno dei tatuaggi sul suo corpo, le iniziali dei loro nomi disegnati in modo indelebile. Un amore cominciato quando i due avevano appena 16 anni, il giorno del suo compleanno. Lei serba, lui macedone, un amore che sembrava impossibile perché frutto di un colpo di fulmine in vacanza. Poi la distanza, mentre Aleksandra tornava a Sabac e Alexander a Skopjie, e poi in giro per l'Europa. Prima del suo trasferimento al club rosanero, nel 2015, il matrimonio, e tra pochi giorni festeggeranno il primo compleanno del piccolo Matej, il figlio nato proprio a Palermo l'anno scorso.

La filosofia di vita del giocatore si ritrova tutta nel suo tatuaggio sul fianco, una scritta: "Non dimenticare chi sei e da dove vieni, è la parte importante di te con la quale troverai luce e pace".