Mario Balotelli show alla sua prima gara ufficiale in Ligue 1 con la maglia del Nizza.
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Secolo XIX su Balotelli: “Cosa ci andava a fare a Palermo? A litigare con Zamparini e insultare quei…”
Riflettori puntati per 'Il Secolo XIX' sulla scelta da parte di SuperMario di scegliere Nizza, anziché sposare la causa rosanero.
All'Allianz Riviera, nel match valido per la quarta giornata di campionato, la squadra di Favre ha battuto l'Olympique Marsiglia: 3-2 il risultato finale e doppietta dell'attaccante classe '90, a lungo seguito dal Palermo di Maurizio Zamparini nella seconda metà di agosto.
Una scelta, quella di SuperMario di lasciare la Serie A, analizzata dall'edizione odierna de 'Il Secolo XIX'.
"Aveva ragione Balotelli. Una di quelle frasi che sembrava impossibile pronunciare. Tipo 'Il Pd è un partito unito, senza invidie e faide interne' o 'Capolavoro l’ultimo di Gigi D’Alessio'. E invece ti dirigi verso l’Allianz Riviera circondato da maglie del Nizza, dell’Italia e perfino del Milan col nome di Balotelli, entri e vedi lui, a 7 minuti dall’esordio segnare il rigore dell’1-0, concedere il bis di testa, sorridere, perfino correre, ogni tanto, e capisci che sì, aveva ragione Balotelli a emigrare, snobbare questa Serie A decadente di nubifragi e quarantenni. Lo volevano Chievo e Palermo, lui ha scelto Nizza inseguito dal solito coro ego riferito di tifosi e opinionisti: 'Cosa vai a fare in Francia? È un campionato di serie B, devi rimetterti in gioco qui'. E perché? A vedere gli spalti durante Nizza-Marsiglia, solo un paio di derby italiani possono rivaleggiare per atmosfera. Uno stadio nuovo, pieno, bello. Ma ci siete mai stati al Bentegodi a vedere il Chievo? No? E chi ci va? C’è più gente in coda dal parrucchiere al lunedì o a vedere i giocolieri ai semafori. Una squadra simpatia, una società che lavora bene. Ok. Ma è pur sempre il Chievo. Per non dire del Palermo - si legge -. Cosa ci andava a fare? A litigare con Zamparini? A insultare quei dieci figuranti che contro il Napoli sembravano sorteggiati tra il pubblico al concorso 'gioca anche tu una partita di calcio con Diamanti'? Mario voleva fuggire dal suo passato, e noi siamo il passato, in tutti i sensi. In più, il calcio francese ben si addice alle caratteristiche di Balotelli: molto fisico, veloce, poco tecnico: portieri non imbattibili, perfetti per il suo tiro potente; difensori che portano la palla lasciando sguarnite le difese; gente che dribbla e scatta dimenticandosi il pallone: degli Iturbe venti centimetri più alti e con fisici statuari, belli da vedere perfino quando inciampano. Insomma, sembra tutto apparecchiato per fargli fare bella figura, e infatti la fa. [...] La stessa camminata al Chievo sarebbe criticata e paragonata alla corsa indemoniata di Meggiorini, 'che lui sì che cimette il cuore'. Rendendo Mario più triste della curva clivense. Tra i 22 in campo a Nizza, i bianchi si contano sulle dita di una mano. E anche questo è un fardello in meno per Balotelli. Lui che ha sempre sofferto il razzismo di molti stadi della Serie A, l’etichetta dell’italiano nero. Era diventato l’elefante nella stanza e quello nella cristalleria. Impossibile per gli altri ignorarlo. Impossibile per lui non spaccare tutto. Se poi avesse nostalgia dell’Italia ci sono sempre i cori dei tifosi. [...] Sarà che gli hanno assegnato il 9, la maglia del centravanti, togliendogli quel 45 che si ostinava a indossare: un numero buono per la Moto Gp, non per tornare a essere calciatore".
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