di Leandro Ficarra
serie d
Roccella-Palermo 0-2: Doda la sblocca, Ambro la chiude! Il tris di vittorie vale il primato ai rosa
Prestazione solida ed autorevole, condita da compattezza, cinismo e qualche sprazzo di buon calcio: il Palermo si impone su un buon Roccella con un gol per tempo grazie alle firme inedite di Doda ed Ambro. Compagine di Pergolizzi che viaggia...
Una marcia autorevole e spedita. Il Palermo di Rosario Pergolizzi colleziona la terza vittoria consecutiva in campionato e comanda a punteggio pieno il suo girone di competenza in questo primo scorcio di stagione.
Un successo nitido al culmine di una prestazione non certo indimenticabile sul piano del gioco ma comunque confortante. Performance rosanero caratterizzata da solidità, attenzione e concretezza, impreziosita, seppur solo a tratti, da cenni di buon calcio. La trasferta di Locri al cospetto di un avversario tosto come il Roccella celava più di un'insidia. Qualche frangente di criticità, specie in avvio di match, la compagine siciliana ha oggettivamente dovuto affrontarlo. Tuttavia, il Palermo è riuscito a gestire la buona partenza dei padroni di casa, in trance agonistica e irrorati da molteplici motivazioni, con determinazione, compattezza, apprezzabile intensità sotto il profilo mentale ed agonistico. Dieci minuti vibranti, una prodezza di Pelagotti che ha disinnescato una velenosa punizione a giro di Suraci, una stoccata di Ricciardo dal limite addomesticata in presa bassa dall'estremo difensore calabrese. Un paio di corner ed altrettante mischie ad alimentare ego e speranze di un Roccella intraprendente, coraggioso e per nulla remissivo. Un Palermo che dava la sensazione di poter far male ogni qualvolta imbastiva una bozza di trama offensiva, ma non riusciva ad alimentare con giusto ritmo e dovuta continuità la manovra, peccando spesso in termini di dosaggio all'atto della rifinitura. Il 4-3-3 coniato da Pergolizzi per l'occasione mirava a conferire equilibrio ed al contempo incisività alla formazione rosanero. I big tornano in cattedra dopo la parentesi di Coppa Italia: Pelagotti tra i pali, Doda e Vaccaro esterni bassi, Lancini- Crivello tandem di centrali difensivi. Martin playmaker davanti la difesa, Martinelli e Kraja intermedi con licenza di inserimento. Santana capitano ed aculeo del tridente offensivo, Ricciardo riferimento e boa, Felici spina nel fianco sul versante opposto. A stappare il match ci pensa Massimiliano Doda con una splendida giocata da solista sul binario destro: percussione propulsiva e chirurgica conclusione che beffa e sorprende sul primo palo Scuffia. La prodezza dello stantuffo di Pergolizzi assurge a vera e propria doccia fredda per i padroni di casa e costituisce un crocevia focale del match che alla lunga si rivelerà decisivo. Il Roccella reagisce per forza di inerzia e di nervi, reclamando un presunto tocco di mano in area ospite in seguito ad una mischia sortita da un corner. Il Palermo sembra gestire con disinvoltura ed autorevolezza, Crivello e Lancini guidano il reparto difensivo con buona sincronia, svolgono con disciplina l'ordinaria amministrazione, mostrandosi puntuali sia in fase di lettura sia di mera di esecuzione. Martin scherma all'occorrenza e detta bene tempi e tracce della manovra, Santana appare poco brillante e fatica ad incidere, Felici garantisce ampiezza e qualità nell'uno contro uno, Ricciardo lavora molto per la squadra e prova a dettare la profondità. Il Palermo, quando costretto dal forcing calabrese, si compatta con carattere ed abnegazione in fase di non possesso. Alla compagine di Pergolizzi manca un pizzico di lucidità e precisione nell'ultimo passaggio quando prova a tessere la sua proposta offensiva, vezzo che vanifica una serie di potenziali occasioni per il raddoppio. Non sempre i rosanero trovano giuste distanze ed adeguata connessione tra i reparti, la circolazione della sfera spesso è poco fluida, risultando talvolta approssimativa e imprecisa quando si dipana in verticale. Santana alza la mira di testa su corner di Martinelli, quindi l'argentino dosa male l'assist per Felici dopo una bella incursione centrale palla al piede. Il Palermo chiude meritatamente e senza rilevanti patemi il primo tempo in vantaggio. I calabresi provano a riordinare le idee negli spogliatoi ed a ripartire con rinnovato piglio nella ripresa. Tuttavia, lo spunto dell'intraprendente Suraci viene vanificato dall'errore di controllo di Santaguida, il quale da buona posizione in area di rigore non riesce a coordinarsi per la conclusione. Il tirocross in diagonale di Faiello, statica e svagata la linea difensiva rosa nella circostanza, taglia tutta l'area prima di spegnersi sul fondo e far correre più di un brivido sulla schiena di Pelagotti. Questo sarà l'ultimo sussulto degno di nota dei padroni di casa. Il resto della ripresa è tendenzialmente di marca rosanero con il Palermo che tiene botta e, col trascorrere dei minuti ed il fisiologico calo di intensità dei calabresi, fa valere il suo maggior tasso tecnico. Pergolizzi richiama in panchina Santana ed inserisce Ambro, ridisegnando la squadra con un classico 4-3-1-2 che vede il giovane centrocampista palermitano schierato da trequartista anomalo. Il centrocampista funge da vertice alto, deputato a pressare e chiudere le linee di passaggio al playmaker dei padroni di casa, sporcando visuale e giocate alla sorgente della manovra avversaria. La mossa imbriglia il Roccella e muta anche l'inerzia in termini di supremazia territoriale, ripristinando un sostanziale equilibrio specie in zona nevralgica. Fioccano le occasioni in casa rosa, il destro di Kraja trova i pugni di Scuffia, il cross di Vaccaro viene abbrancato dal portiere di casa in uscita. Ambro prova il lob da distanza siderale ma calibra male la traiettoria e non trova la porta. Il classe 1999 si rifà qualche minuto dopo: stacco perentorio e vincente sul corner pennellato da Martin e firma sul raddoppio che chiude il match. Langella rileva Kraja ed il Palermo imperversa nel finale su un avversario meritevole e gagliardo, ma comprensibilmente alle corde sotto il profilo fisico e psicologico. Ambro si fa ipnotizzare da Scuffia e spreca la chance del tris e della doppietta personale. Accardi rileva Vaccaro. Ricciardo e Martin lasciano il posto a Mauri e Lucera. Il classe 2000 semina il panico in slalom nella difesa calabrese e scheggia il palo esterno. Gli avvicendamenti operati nel finale dal tecnico dei padroni di casa non sortiscono effetti significativi ed i cinque minuti di recupero scorrono via piuttosto rapidamente. Il terzo successo di fila porta in dote morale ed una buona dose di autostima in casa Palermo.
Il primato è un dato confortante ma relativo dopo appena tre giornate di campionato. Tuttavia, la squadra di Pergolizzi, al netto della marcata superiorità sul piano squisitamente tecnico nei confronti delle formazioni fin qui affrontate, sembra progressivamente fornire qualche tangibile segnale di crescita in termini di coralità e compattezza. Determinazione, vis agonistica e applicazione, sul piano mentale e nervoso, sembrano essere tarate a misura di categoria. Contro il Roccella, il Palermo, seppur per circoscritti e sporadici frangenti, ha dimostrato di saper stringere i denti e dotarsi di scudo e sciabola, mettendo da parte il fioretto. Giusto il tempo di frenare ardori e folate del coriaceo avversario, contenerne l'impeto e prendere le misure, per poi imporre progressivamente la propria maggiore caratura complessiva, colpendo con cinismo al momento giusto. La sensazione è che i margini di crescita e miglioramento di questa rosa, in termini di condizione dei singoli, armonia e fluidità di manovra ed automatismi collettivi, siano davvero ampi ed ancora inesplorati. La strada è ancora molto lunga e non bisogna abbassare di un minimo l'asticella della tensione e dell'attenzione. C'è ancora qualche ora per guardare la classifica, sorridere e godersi il meritato primato. Da domani il pensiero andrà rivolto al prossimo impegno interno contro il Marina di Ragusa. Al Barbera c'è voglia di poker....
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