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Ricciardo: “Non abbiamo paura di nessuno. Palermo? Quando i bambini mi chiedono una foto mi emoziono…”

Il centravanti del Palermo ha parlato del brillante momento personale e della squadra in vista della sfida di campionato contro il Licata

Mediagol52

Giovanni Ricciardo è pronto per la sfida contro il Licata.

Dopo la vittoria contro il Biancavilla, il Palermo tornerà in campo contro il Licata tra le mura dello stadio Renzo Barbera, alla ricerca di tre punti fondamentali per consolidare il primo posto in classifica. Tra i più attesi ci sarà chiaramente l'ex attaccante del Cesena, che fin qui ha realizzato sei gol in sette partite e avrà certamente voglia di continuare a trascinare i suoi compagni di squadra a suon di reti.

A pochi giorni dalla sfida contro il Licata il classe '86 ha concesso un'intervista a Il Giornale di Sicilia, manifestando la sua volontà di continuare a vincere: "Non pensiamo alla classifica, ai risultati delle altre squadre e men che meno ascoltiamo le parole degli avversari su di noi. Pensiamo soltanto a noi stessi come è giusto che sia. Rispettiamo ogni avversaria ma non abbiamo paura di nessuno e non dobbiamo staccare la spina fino al 3 maggio, sarebbe un errore madornale. La nostra rosa è molto ampia e non ci sono riserve, ma solo potenziali titolari. È naturale trovare l’intesa con tutti, soprattutto all’interno dello stesso reparto. Per quanto riguarda i giovani, ognuno ha sempre ricevuto consigli dai compagni più esperti. Nello spogliatoio non si impara soltanto a come stare in campo ma anche a vivere fuori, a saper gestire le pressioni, a non montarsi la testa".

In seguito Ricciardo ha parlato della sua vita privata, basata sulla passione per i viaggi e l'amore per la compagna Melissa, anche lei calciatrice: "A me piace molto viaggiare e visitare luoghi che non conosco, ma quando non mi alleno preferisco recuperare le energie rilassandomi a casa. Però giro anche la città e quando per strada vedo bambini emozionati per farsi una fotografia con me mi emoziono anche io, è una sensazione incredibile, è questo il bello del calcio ma è anche una responsabilità, perché ogni calciatore deve essere consapevole di essere un esempio per i giovani e non bisogna dimenticarlo mai. Il calcio è una parte fondamentale della mia vita ma non è tutto. Quindi no, a casa non si vive di calcio, è giusto separare gli ambiti e riservare alla famiglia e agli affetti le medesime attenzioni ed energie di quando mi alleno ogni giorno. Se suonerò la chitarra in caso di promozione in Serie C? Non penserò neanche alla prossima gara fino a domenica sera, figuriamoci se penso adesso ad una ipotetica festa promozione. Battute a parte, amo suonare la chitarra, mi rilassa e mi fa stare bene,ma ammetto che suonarla davanti a 30 mila persone potrebbe farmi tremare le gambe in un campo di calcio per la prima volta".