"Papà si chiama Ivica, mamma Mirjana, mio fratello Matija e la nipotina Mirta. Papà prima lavorava in una fabbrica di armature, poi ebbe un incidente stradale con lesione alla colonna vertebrale". Lo ha raccontato Josip Posavec. "Era giovane, finì sulla sedia a rotelle, fu costretto alla pensione. Ora, a 50 anni, continua a guidare malgrado la paralisi e bisogna prendere esempio da lui, che ha accettato senza paura ogni conseguenza fisica. Mio padre dice sempre che nella tragedia è stato fortunato perché ha potuto accompagnarmi, in macchina, agli allenamenti e dedicarmi più tempo, aiutandomi nella crescita sportiva e umana. Mio fratello lavora in una compagnia che si occupa di impianti elettrici, ha 25 anni. Lui giocava nella stessa squadra mia e di papà, ma gli piaceva solo divertirsi. La testa viaggiava altrove - ha spiegato il giovane portiere del Palermo, che ha parlato anche della sua dolce metà e dell'ambientamento in Sicilia -. Con Marijana fu un colpo di fulmine. Stiamo insieme da quattro mesi. Ha lasciato il college per seguirmi a Palermo, ma da settembre ricomincerà a studiare. Marijana è una grande tifosa e ne sa più di me. I nostri colori sono proprio belli e le piacciono. Io mi alleno, dormo e recupero; lei guarda tv, giornali e mi informa. È un supporto fondamentale. Grazie a Ivana e a Mato Jajalo ci siamo ambientati".
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