La parola ad Alberto Pomini.
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Pomini si racconta: “Ecco come sono diventato portiere, a Sassuolo ciclo finito. Il Palermo mi ha preso per…”
L'intervista all'esperto portiere rosanero classe 1981, Alberto Pomini, che si racconta tra campo e vita privata...
Intervenuto ai microfoni de Il Corriere dello Sport, l'esperto portiere rosaneroclasse 1981 si racconta tra campo e vita privata. Di seguito un estratto dell'intervista al numero 22 del Palermo.
"Lancio con il paracadute in caso di promozione? Soffro di vertigini e mia moglie Elisa vuole questa follia iperadrenalinica per farmi vincere la paura. Segno zodiacale Pesci, con ascendente Gemelli. Sono cento e più persone messe insieme, uno, nessuno e centomila. Geniale? Ci sta. Disordinato? No, maniaco dell'ordine. Pignolo? Un casino. Altruista? Tantissimo. Uno che sa ascoltare e comprendere? Il Palermo mi ha preso per questo".
Alberto Pomini parla a ruota libera e rivela il motivo per cui è diventato portiere: "Per caso. Ero timidissimo. Quando l'allenatore alle elementari chiese chi volesse andare in porta, mi nascosi. Fu Aldo, il mio migliore amico, ad indicarmi. Il provino? Un paio di tiri, li parai. Cominciò così la mia carriera".
Una vita a Sassuolo: "Però mi facevano capire che il ciclo era alla fine. Mi sentivo soffocato: un anno da secondo, due da terzo, avrò visto il campo solo cinque volte! Volevo rimettermi in pista, sentirmi importante. Ed in effetti sto vivendo un'esperienza stupenda. Tredici anni nello stesso posto mi avevano appiattito. Sapevo che Posavec sarebbe andato in Nazionale e questo apriva una porta".
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