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Pezzella il nuovo Balzaretti? L’ex Palermo: “Lo seguo, mi piace. Ma il paragone…”

Pezzella il nuovo Balzaretti? L’ex Palermo: “Lo seguo, mi piace. Ma il paragone…”

Stesso ruolo, stessa voglia di emergere: Giuseppe Pezzella spera di ripercorrere le orme dell'ex terzino di Palermo e Roma. Balzaretti: "Vi dico la mia su questo paragone".

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Nelle ultime quattro partite si è ripreso prepotentemente il posto da titolare.

Del resto, rispetto ad Haitam Aleesami, Giuseppe Pezzella riesce a garantire più copertura in fase difensiva e più lucidità sulle palle inattive in favore degli avversari. Mentre per il norvegese si potrebbe prospettare un ruolo più avanzato (da centrocampista o, in alternativa, da esterno d'attacco), per il classe '97 l'opportunità di interpretare il ruolo che più si addice alle sue caratteristiche: del resto, Pezzella ha sempre ammesso che la posizione da lui preferita è da terzino basso di una retroguardia a quattro. Diego Lopez ha compreso di poter far affidamento su di lui per questo finale di stagione e la società lo ha accontentato, blindandolo fino al giugno del 2020: respinti al mittente, peraltro, i tentativi di Sassuolo e Udinese di ingaggiarlo già a gennaio.

Felice ed entusiasta il calciatore che a Palermo ha avuto l'opportunità di consacrarsi grazie alla lungimiranza di Dario Baccin, responsabile del settore giovanile che lo ha voluto nella Primavera di Bosi. Apprezzato da piazza e tifosi, Pezzella è stato accostato a un terzino mancino del passato glorioso dei rosanero, un giocatore che proprio grazie al Palermo ha ottenuto il "pass" per gli Europei di calcio del 2012 con la Nazionale Italiana. Parliamo di Federico Balzaretti. "Lo sto seguendo e lo reputo tra gli esterni mancini più interessanti nel panorama dei giovani italiani - ha raccontato Balzaretti attraverso le colonne del 'Giornale di Sicilia' -. Mi piace la sua corsa e ha un buon piede". Un paragone suggestivo tra i due, ma a parer dell'attuale dirigente della Roma non proprio calzante, almeno ad oggi. "E' difficile paragonarci perché il mio Palermo aveva un gioco più offensivo rispetto all'attuale. Inoltre - conclude Balzaretti - siamo diversi dal punto fisico".