di Nunzio Alessandro Bellomonte.
palermo
Parola a Sorrentino: “Tutto sul mio rinnovo, con Zamparini non siamo né vicini né lontani. In estate pensavo che il Palermo…”
L'intervista al portiere e capitano del Palermo.
Un veglione di capodanno trascorso tutti assieme. Per far gruppo, per accrescere l'affiatamento all'interno dello spogliatoio. La maggior parte dei calciatori del Palermo si è riunita in un famoso ristorante in città per festeggiare l'arrivo del 2016. Un'annata in cui - ne sono consapevoli - bisognerà lottare e sacrificarsi per l'obiettivo primario: la salvezza. "Abbiamo pensato a come festeggiare al meglio e abbiamo avuto una buona idea - dice Stefano Sorrentino in un'intervista a SkySport -. Il ristorante era aperto solamente per noi. Avevamo il giorno libero e ci siamo riuniti, si fa gruppo anche così".
Capitolo rinnovo -"Nessuna novità per ora. Prima di Natale ci siamo incontrati, il Palermo ha fatto la sua offerta, noi la nostra. Non è la stessa altrimenti avremmo già trovato l'intesa (ride, ndr). E' un momento di riflessione, non ci sono appuntamenti in vista per adesso. Bisogna fare il bene del Palermo e della squadra".
Differenza tra domanda e offerta -"Non siamo né vicinissimi né lontanissimi. Manca ancora un po' per giugno, mese di scadenza del contratto. Siamo fiduciosi. Il lato economico conta, ma fino a un certo punto. Dobbiamo approfondire tanti altri argomenti. Lo dico sempre: io se rimango è perché voglio essere titolare, non voglio far crescere nessun compagno più giovane. Contemporaneamente mi sto perdendo anche la crescita delle mie figlie che non abitano al Palermo. Tutto qui".
Aspettative - "Alla vigilia credevo che il Palermo avrebbe fatto qualche punto in più, ma se andiamo a vedere la rosa, bisogna un po' ridimensionarci - ha aggiunto -. Abbiamo l'organico più giovane della Serie A, dobbiamo perseguire l'obiettivo primario che è la salvezza. Le altre squadre si stanno rinforzando, noi non dobbiamo battere la fiacca. Cercheremo di tenere testa a tutte le nostre avversarie".
Retroscena -"Potevo andare alla Roma. Quando ero al Chievo, prima di andare al Palermo, si erano fatti avanti i giallorossi. Ormai è qualcosa che fa parte del passato".
© RIPRODUZIONE RISERVATA