Un lungo passato in Serie A e un importante bagaglio d'esperienza per Stefano Sorrentino. Tre stagioni e mezzo trascorse con la maglia del Palermo, probabilmente nel momento storico in cui le difficoltà del club stavano già per palesarsi. Dalla rovinosa retrocessione in Serie B alla super annata in cadetteria con l'estasi promozione. Il portiere originario di Cava de' Tirreni non ha mai nascosto il suo amore e legame con il Palermo e la città.
palermo
Palermo, Sorrentino: “Pigliacelli portiere moderno. Corini e City Group? Dico la mia”
L'ex rosanero ha rilasciato una lunga intervista a "La Gazzetta dello Sport", in cui si è soffermato in primis sul rendimento dell'estremo difensore Mirko Pigliacelli, tracciando un bilancio di fine campionato. Dieci clean sheet per l'estremo difensore arrivato in estate dal Craiova, diversi interventi decisivi durante la stagione e tanto apprezzamento da tifosi e addetti ai lavori. Ecco le dichiarazioni di Sorrentino:
"Il Palermo riparte da Pigliacelli? Giusto così. Mirko è un portiere di sicuro affidamento e lo ha dimostrato anche nel corso dell’ultima stagione. L’esperienza all’estero lo ha fatto crescere ulteriormente. Credo che il Palermo faccia bene a continuare con lui, anziché avventurarsi e ricominciare da capo. Massolo spodestato? Ci può stare, Massolo aveva fatto bene, parando rigori decisivi. Ma credo che alla lunga le qualità di Pigliacelli siano venute fuori e anche il pubblico palermitano ha imparato ad apprezzarlo. Mirko è un portiere moderno. Sa giocare con i piedi come pochi, può agevolare la manovra quando l’azione parte dal basso. Nel calcio di oggi non è un dettaglio da poco. Quest'anno il Palermo non aveva obbligo di vincere, l'anno prossimo sarà diverso: cosa cambia per un portiere? Tanto. Paradossalmente è più facile far bene quando ti bombardano e ti arrivano trenta tiri in una partita, piuttosto che quando ti arriva un solo tiro e devi farti trovare assolutamente pronto. Bisogna stare sempre sul pezzo, trovare la concentrazione necessaria benché la palla resti lontana dalla tua area di rigore per la maggior parte del tempo. Il fatto che Mirko ami giocare con i piedi, in questo senso, potrebbe agevolarlo. Personalmente, nell’anno della Serie B vinta col Palermo, mi aiutavo partecipando molto con la voce"
Il Palermo, guidato da Eugenio Corini, ha concluso la propria stagione al nono posto. Niente playoff quindi per Brunori e compagni, dopo il miracolo della scorsa annata in C con la promozione arrivata proprio dopo il mini-torneo. Sorrentino traccia un bilancio della stagione del tecnico ex Brescia, tra aspettative future e errori del passato:
"Il Palermo se fosse arrivato ai playoff? Non sarebbe stato facile perché credo che molte delle antagoniste sono più forti del Palermo, in termini di organico. Però è ovvio che l’esperienza potrebbe tornare utile in chiave futura. E capisco la delusione dell’ambiente per la mancata qualificazione, anche perché i tifosi avevano ancora negli occhi la cavalcata della Serie C e quindi speravano in un’altra impresa. C’è bisogno di gente di uno spessore di categoria superiore, giocatori forti in campo e fuori, perché le pressioni si faranno sentire. Palermo è una piazza esigente, si vive di calcio 365 giorni all’anno. La base è buona, penso a Brunori, a Pigliacelli o a Di Mariano, giusto per citarne qualcuno. Ma lo zoccolo duro va integrato con elementi di valore, non ragazzini o semisconosciuti. E poi serve una rosa ampia, dove i sostituti valgono quanto i titolari. Errori? Io non farei troppi esperimenti, andrei sul sicuro".
Chiosa finale poi, inevitabilmente, sulla proprietà del club rosanero. Con il City Football Group molti tifosi sognavano la promozione al primo anno di Serie B, ma i vertici della società hanno sempre spiccato per trasparenza nelle loro promesse. Se l'anno scorso era stato definito "anno di transizione e di consolidamento della categoria", adesso lo stesso l'Ad Giovanni Gardini ha affermato che la prossima stagione "il Palermo sarà competitivo per la Serie A". Così Stefano Sorrentino alle colonne della rosea, conclude:
"Come viene recepito il City Group dagli addetti ai lavori? Promette bene, senza dubbio, ma c’è bisogno di tempo. Non si vince perché si ha un gruppo solido alle spalle. Si stanno gettando basi solide per fare qualcosa di importante: un passo alla volta". L'ex portiere campano ha militato a Palermo, come detto, in anni non facili e nella fase calante dell'era di Maurizio Zamparini. Sa bene quindi cosa significa per un allenatore essere discussione, con riferimento speciale all'attuale operato di Corini: "Programmare significa anche dare fiducia e continuità. Se ad ogni sconfitta si mette tutto in discussione, non si va da nessuna parte. Corini è un tecnico di livello, ritengo giusto continuare con lui. Corini come Guidolin o Iachini? Glielo auguro, sono convinto che il Palermo sia in buone mani"
© RIPRODUZIONE RISERVATA