zamparini

Palermo, si mastica amaro e si guarda al futuro. Cessioni obbligate e missione austerity. Mercato, ds e tecnico: il piano di Zamparini…

Palermo, si mastica amaro e si guarda al futuro. Cessioni obbligate e missione austerity. Mercato, ds e tecnico: il piano di Zamparini…

La mancata promozione impone un ridimensionamento di costi e investimenti. Valoti e Stellone ai saluti, Foschi e Tedino i profili designati per il nuovo ciclo. Coronado, La Gumina e Nestorovski i pezzi pregiati del mercato. I probabili partenti ed...

Redazione

In casa Palermo è già domani.

Non si è ancora spento l'eco delle aspre polemiche legate alla sfida dello "Stirpe" contro il Frosinone che porterà in dote strascichi legali sia in sede di giustizia sportiva che di quella ordinaria.

Al netto di errori arbitrali, gesti antisportivi e condotte ben oltre i limiti concessi dal regolamento, difficilmente il verdetto emesso dal terreno di gioco verrà ribaltato. Ragion per cui, il Palermo di Maurizio Zamparini si appresta a ripartire dalla serie cadetta con il peso, economico e psicologico, di una mancata promozione che ne complicherà non poco i piani, riducendone inevitabilmente gli investimenti.

Senza paracadute e con una serie di contratti pesanti a libro paga, nonostante la spalmatura, il club rosanero sarà costretto a cedere i pezzi pregiati per fare cassa, alleggerire il monte ingaggi, e garantirsi un tesoretto utile alla gestione ordinaria ed alla costruzione dell'organico in vista della stagione 2018-2019.

Valorizzazione dei giovani, rientri dai prestiti, ottimizzazione di idee e risorse. Nell'impossibilità di allestire una corazzata che punti dritta alla promozione diretta, sono queste le armi che l'attuale gestione societaria può utilizzare per provare a costruire una squadra in grado almeno di provare a stupire.

La Gumina, Coronado e Nestorovski, per background, qualità e rendimento, hanno numerosi estimatori in categoria superiore e saranno i primi ad essere sacrificati sull'altare della rifondazione.

Per la difficile sostenibilità del loro ingaggio stessa sorte toccherà con ogni probabilità a Rajkovic, Chochev e Aleesami. Rispoli, in scadenza 2019, ascolterà le proposte che arriveranno dalla massima serie ed il Palermo non farà molto per trattenerlo.

Discorso a parte per Jajalo. Il nazionale bosniaco è un leader riconosciuto dello spogliatoio e si è perfettamente integrato nella realtà siciliana. Tuttavia, vanta numerosi estimatori nella Serie A italiana oltre che in Bundesliga ed il suo ingaggio mal si concilia con i parametri di austerity che impone la serie cadetta.

Da decifrare il futuro di Murawski  e Gnahoré, addio certo per Posavec, possibile per Trajkovski.

Giocoforza il Palermo punterà su coloro che per varie ragioni non hanno avuto tantissimo spazio in stagione: da Accardi a Fiordilino, da Ingegneri a Szyminski che rispetto agli altri vanta un minutaggio importante ed ha comunque dato già prova di ampia affidabilità.

Il destino di Dawidowicz e Rolando sarà nelle mani di Benfica e Sampdoria. Il Palermo non riscatterà i rispettivi cartellini e difficilmente riuscirà ad ottenere il rinnovo dei prestiti. I ragazzi sono in rampa di lancio con prospettive di mercato allettanti e di primo livello. Improbabile ipotizzare per loro un'altra stagione in serie cadetta.

Bellusci dovrebbe restare in virtù di leadership, esperienza e valore assoluto al pari di Alberto Pomini.

Difficile la conferma per Struna che ha parecchio mercato in Italia ed all'estero. Praticamente certi i rientri di LoFaso ed Embalo che dovrebbero costituire parte integrante del nuovo reparto offensivo insieme al confermato Moreo. L'incognita Balogh potrebbe cambiare aria ma molto dipenderà da filosofia, parere e credo calcistico del nuovo allenatore. Chi siederà sulla panchina del Palermo nella prossima stagione?

Nonostante il buon lavoro svolto, in un contesto tutt'altro che agevole, Roberto Stellone dovrebbe lasciare il club rosanero. Qualche scontro piuttosto aspro col patron ed una personalità spiccata che ha spesso fatto scintille con i consigli e le valutazioni di matrice tecnica, più o meno pressanti, dell'imprenditore friulano.

Nonostante un ulteriore anno di contratto, le ambizioni del tecnico, unitamente alla volontà di Maurizio Zamparini di ridimensionare costi e programmi, dovrebbero costituire basi imprescindibili di un divorzio.

La soluzione low cost Zamparini ce l'ha in casa: si profila il clamoroso ritorno in panchina di Bruno Tedino. Pupillo del patron ancora sotto contratto, travolto da pressioni, risultati negativi e caos gestionale nel girone di ritorno dopo un brillante lavoro nella prima parte di stagione. L'ex Pordenone tornerebbe in Sicilia con grandissimo entusiasmo, anche in ragione delle opzioni professionali  alternative che gli prospetterebbe il mercato, non certo di pari appeal.

E il ruolo di direttore sportivo? L'interregno di Valoti, la cui candidatura era stata caldeggiata dagli influenti consulenti italiani del patron, non ha lasciato grandissima traccia. Persona perbene e professionista serio l'ex dirigente del SudTirol, ma che non è riuscito a creare grandissima empatia con squadra e ambiente né ad incidere in sede strategica ed operativa conquistando la piena fiducia di Zamparini. Il suo mandato volge al capolinea nonostante i due anni di contratto ancora in essere. L'imprenditore friulano ha deciso di puntare altrove le sue fiches: in pole position c'è come sempre la suggestione Rino Foschi. Suggestione che è diventata, giorno dopo giorno, eventualità sempre più concreta. L'addio al Cesena e i contatti sempre più fitti con Zamparini.

Qualche colloquio interlocutorio con il solito nodo da sciogliere: Foschi richiede garanzie in termini di autonomia strategica ed operativa sul mercato e nella gestione dell'area tecnica. Senza ingerenza alcuna da parte dei fidi ed influenti consulenti del patron, italiani o esteri, onde ad evitare il ripetersi dello scenario verificatosi un paio di estati fa. Il dirigente romagnolo dopo essere tornato in Sicilia con grande entusiasmo, rassegnò a mercato aperto le dimissioni adducendo fantomatici motivi di salute salvo poi smentirli a posteriori.

La perplessità iniziali da parte di Foschi, voglioso di tornare in sella in virtù dell'amore viscerale che lo lega ai colori rosanero, sembrano essere superate: la fumata bianca che sancirà il terzo ritorno in Sicilia dell'ex ds del Cesena sembra ormai prossima ad arrivare.

Occhio anche alla posizione di Fabio Lupo, candidato autorevole e credibile, che ha allestito l'organico in grado di sfiorare la promozione. L'ex ds del Torino ha creato le premesse per valorizzazione e patrimonializzazione di numerosi profili in organico che saranno protagonisti assoluti e potenziali risorse del club nel mercato estivo.

Il feeling con Tedino e la stima incondizionata di ambiente, società e leader dello spogliatoio potrebbero risultare fattori significativi nell'ottica di un ritorno del dirigente abruzzese.

A lungo nel mirino di Verona, Spezia e Cesena, Lupo potrebbe costituire un'alternativa valida nel ruolo di ds o, contestualmente, in virtù del rapporto di stima reciproca che lo lega allo stesso Foschi, assumere un ruolo coadiuvante ed operativo nel team di lavoro che verrà allestito dal dirigente romagnolo di concerto con il patron.

tutte le notizie di