Manca poco a Cittadella-Palermo, sfida della ventinovesima giornata del campionato di Serie B, in programma alle ore 14:00 allo Stadio "Tombolato". Dopo quattro pareggi consecutivi e cinque gare senza vittorie - l'ultima al "Barbera" contro la Reggina -, la formazione rosanero guidata da Eugenio Corini è chiamata all'esame maturità contro la squadra granata guidata da Edoardo Gorini.
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Palermo, sfida verità col Cittadella: i rosa al “Tombolato” per prendersi i playoff
Il Palermo è certamente una squadra diversa rispetto al girone d'andata, più conscia delle proprie potenzialità, sia collettive sia dei singoli, innalzate, anche, in seguito alla sessione invernale della campagna trasferimenti invernale 2022-2023. Fase difensiva ben registrata ed oleata, la crescita prestazionale di Mateju, performance solide da leader esperto di Nedelcearu, le prove di livello di Marconi, hanno dato solidità agli ingranaggi del reparto arretrato, che vede in Graves, Bettella e Orihuela valide alternative, sia in chiave presente che futura. Buon paleggio, dinamismo e possesso palla qualitativo, le peculiarità che il Palermo di Eugenio Corini ha mostrato nel corso delle ultime giornate di campionato, che seppur di livello sono poi scaturite in quattro pareggi, contro Frosinone, SudTirol, Ternana e Pisa. Le corsie esterne di questo Palermo camaleontico con il suo elastico 3-5-2, che in fase di non possesso muta in un più chiaro 4-3-3, sono spesso l'ago della bilancia dello scacchiere tattico di mister Corini. Valente sul versante destro (orfano del lungodegente Elia), la triade di sinistra composta dagli esperti Sala e Masciangelo, ed Aurelio (giovane promettente che ha favorevolmente impressionato il tecnico di Bagnolo Mella) sono gli interpreti dai quali spesso parte la mutazione tattica della compagine rosanero. Spinta e propulsione offensiva, ma subito pronti a ripiegare in difensa nella fase di non possesso, tutti gli interpreti delle corsie esterne sono spesso chiamati agli straordinari, con Valente che trova in Di Mariano l'alter ego più adatto per rifiatare.
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A Cittadella la linea mediana dovrà mostrare quel quid in più che può venire dall'estro di Valerio Verre, tra i calciatori più performanti della comparto mediano. L'ex Sampdoria ha portato verve, dinamismo, verticalità alla manovra offensiva, servendo assist degni di altri palcoscenici, oltre al gol personale siglato da oltre cinquanta metri, nel match del "Renzo Barbera" contro il Frosinone. Reparto strutturato e di livello, che vede in Gomes e Damiani (in attesa del rientro di Stulac) i due playmaker che sono chiamati, anche in base all'avversario di turno, a dettare i tempi da metronomi di centrocampo seppur con caratteristiche diverse . Il primo più dinamico e muscolare, con ottime capacità di palleggio, il secondo più una bussola vecchio stampo, meno fisico del compagno di squadra ex Manchester City, ma con una visione di gioco che si sviluppa in ampiezza e verticalità, come in occasione del lancio illuminante per il gol siglato da Matteo Brunori al "Del Duca" contro l'Ascoli. Vivacità palla al piede, strappi ed accelerazioni sono le caratteristiche che fanno di Segre e Saric le due mezzali, che nel corso di questo scorcio di campionato si sono spesso trovati a contendersi una maglia da titolare, dopo l'approdo in rosanero di Verre. In crescita prestazionale il bosniaco, che nel corso della prima parte di campionato ha certamente patito l'inserimento all'interno del nuovo ambiente ed una condizione fisica lontana da quella che ci si attendeva. Recuperato sotto il profilo atletico, le performance del numero 28 rosanero sono tornate ai livelli di quelle sfoggiate con la maglia dell'Ascoli e che avevano fortemente convinto il direttore sportivo del Palermo, Leandro Rinaudo, ad affondare il colpo in fase di mercato la scorsa estate.
Rodate le dinamiche in fase di costruzione e manovra di gioco, l'attacco non può che trovarne giovamento e vantaggio. Se fin qui il Palermo si è dovuto aggrappare ai gol di Matteo Brunori, vice-capocannoniere del torneo di B con i suoi 13 gol, la batteria di attaccanti rosanero completata da Di Mariano, Soleri e Vido ha trovato in Tutino il tassello che potesse innalzare l'asticella qualitativa di un reparto spesso troppo brunoricentrico. La fame realizzativa del bomber italo-brasiliano resta immutata, così come invariati, a livello esponenziale, sono grinta, impegno e sacrificio. I quattro rigori sbagliati in campionato avranno certamente inciso psicologicamente nella testa del numero 9 rosanero, che comunque nelle ultime giornate ha potuto contare sul supporto in fase realizzativa di Soleri (contro Reggina e Sudtirol) e Di Mariano, tornato al gol a distanza di un girone esatto, nella sfida esterna contro il Pisa dello scorso weekend.
La sfida di Cittadella è un crocevia importante per il Palermo di Corini, chiamato all'esame di maturità dopo le buone prove sfoggiate nelle ultime giornate di campionato, che hanno fruttato alla squadra rosanero solamente 4 punti, magro bottino per quanto visto tatticamente. Squadra chiamata adesso a mettere quella virgola in più al posto giusto, per far far filare liscio il discorso per inserirsi con decisione in zona playoff.
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