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Palermo-San Tommaso 3-2: vittoria e show al “Barbera”. Ricciardo-Kraja lanciano i rosa, gli irpini nel finale…

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PRIMO TEMPO - Il Barbera come il Nou Camp o il Santiago Bernabeu. Per la cenerentola San Tommaso l'impianto di Viale del Fante diventa come d'incanto lo stadio dei sogni. La cornice prestigiosa e suggestiva, scrigno di storia, emozioni e desideri al confine dell'utopia. Tempio del calcio che conta, che fa tremare le gambe e battere forte il cuore. La favola della compagine irpina, lodevole esempio di passione, sacrificio e lungimiranza, assurge a romanzesco prologo introduttivo di una nuova era calcistica in casa Palermo. Dopo il blitz esterno in quel di Marsala, il viaggio della formazione di Rosario Pergolizzi nell'universo della Serie D fa tappa tra le mura amiche, al cospetto di un avversario che dal punto di vista squisitamente tecnico costituisce un vero e proprio dogma. La consapevolezza di sfidare l'espressione, tecnica e dirigenziale, di un quartiere della città di Avellino, capace di scalare uno alla volta i ripidi gradini del dilettantismo, conferisce un sapore genuino e romantico all'esordio dei rosanero al "Barbera". Lo spettacolo sugli spalti è semplicemente strepitoso.  Una incondizionata celebrazione di amore, passione, dedizione calcistica assoluta. Un'onda rosanero vibrante e compatta, alimentata da orgoglio e senso di appartenenza, che valicano il'asfittico confine del concetto di categoria.

Per l'occasione, Pergolizzi tara attentamente le sue scelte. Il modulo prescelto è chiaramente un 4-3-3 che diviene talvolta 4-3-2-1 in subordine al raggio d'azione degli aculei del tridente offensivo. Pelagotti tra i pali, Doda e Vaccaro esterni bassi, Crivello-Lancini coppia di centrali difensivi. Martin playmaker basso davanti la difesa, Martinelli e Kraja intermedi in zona nevralgica. Santana si prende la scena e la fascia di capitano partendo largo a sinistra, Ricciardo è il terminale offensivo, Felici completa il tridente da estremo sul versante opposto. La carica del "Barbera" mette le ali ai rosanero: il Palermo parte tonico in forcing e la sblocca praticamente subito. Santana pennella un cross al bacio per il  tap-in vincente di Ricciardo che anticipa con rapacità e mestiere il diretto marcatore. Il tripudio del pubblico presente è un chiaro messaggio alla squadra ed al campionato. Dopo un paio di chance ghiotte, ancora sul piede caldo di Ricciardo, arriva subito il raddoppio: percussione di Felici sull'out di destra e cross radente che trova un paio di svarioni della difesa ospite e il sinistro vincente di Kraja. Il San Tommaso appare chiaramente stordito da un gap abissale sul piano tecnico con i padroni di casa acuito da un ambiente elettrico e trascinante. Il tris rosanero non tarda ad arrivare: il cross al volo di Vaccaro pesca la zampata, puntuale e chirurgica, del bomber Ricciardo. La partita, se mai fosse iniziata in senso di contesa, finisce probabilmente qui.  Pelagotti si sporca i guanti per alzare in angolo un'incornata di Maranzino. Il dominio degli uomini di Pergolizzi appare totale e schiacciante. La prima frazione si chiude con un bel destro dai venti metri di Kraja che lambisce il palo.

SECONDO TEMPO -  Canovaccio ed epilogo della prima frazione sono stati fin troppo eloquenti in merito al rapporto di forze tra le due contendenti. Palermo, come nelle previsioni della vigilia, dominante ed a valanga su un avversario lodevole e  volenteroso ma palesemente inferiore sotto tutti i punti di vista alla compagine guidata da Rosario Pergolizzi. Il trend della ripresa pare ricalcare la medesima falsa riga: Il Palermo, dopo aver imperversato nei primi quarantacinque minuti, viaggia in scioltezza innestando il pilota automatico. Il San Tommaso cerca di mantenere alto il morale e corrette le distanze tra i reparti, la compagine irpina vuole godersi fino in fondo i suoi novanta minuti di gloria senza sbracare. Felici cerca la soddisfazione personale collezionando slalom sullo stretto ed impegnando il portiere ospite. Il gioiello di proprietà del Lecce confezione un ottimo assist a rimorchio per Kraja il cui destro non centra la porta da buona posizione. Calata l'intensità e scemato il ritmo, il San Tommaso prova anche ad affacciarsi dalle parti di Pelagotti. Tedesco trova una perla balistica che trova collocazione indelebile sul tabellino del match e nel suo cuore: l'applauso convinto ed ammirato del pubblico del "Barbera" è un meraviglioso inno alla sportività.

Un tributo sincero ed affettuoso se lo gode anche Mario Alberto Santana che lascia il posto al debuttante Ficarrotta, attaccante esterno palermitano proveniente del Marsala. La girandola dei cambi accompagna lo scorrere del cronometro. Langella rileva l'ottimo Kraja, Accardi regala la meritata passerella al match winner Ricciardo ai confini del novantesimo. La quiete di un finale apparentemente senza storia viene sconvolta da un'autorete di Accardi che consente agli irpini di accorciare le distanze e anticipa di qualche istante il fischio finale.

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