Se il campionato fosse finito domenica 20 marzo, il Palermo sarebbe retrocesso in Serie B in virtù della peggiore differenza reti con il Carpi.
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Palermo: salvezze e retrocessioni al fotofinish, in passato Favorita decisiva per restare in A
Dalla salvezza del 1934 alla retrocessione del 60': storie, personaggi, successi e fallimenti rosanero.
Al termine della stagione corrente, però, mancano ancora otto partite. E la compagine siciliana, già domani col Chievo, dovrà provare a conquistare i tre punti; un successo che manca ormai da ben nove turni e che permetterebbe ai rosanero di uscire dalle sabbie mobili della classifica. Il Palermo, in passato, ha avuto situazioni analoghe con salvezze e retrocessioni decise soltanto nelle ultime giornate. Salvezze e retrocessione analizzate dall'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport'.
DUE PUNTI NEL 1934 -"Il Palermo, allenato dall’ungherese Gyula Feldmann, che resiste in panchina per tutto il campionato, vive pericolosamente ai margini della zona retrocessione. Non conosce grandi crisi, ma non riesce nemmeno a staccarsi. Chiude a quota 29, con due punti di vantaggio sul Padova che retrocede in B con Genoa e Torino. Le sconfitte dei rosanero nelle ultime due giornate e una flessione nel girone di ritorno (13 punti contro i 16 dell’andata) non compromettono la salvezza rosanero che ha due protagonisti: Gennaro Santillo che non salta una partita e Aldo Borel che segna 12 gol. Decisivo l’apporto della Favorita: appena 4 dei 29 punti saranno conquistati in trasferta".
DIFESA DISASTRO NEL '36 -"Se prendi 50 gol in 30 partite e hai la peggiore difesa del campionato, la retrocessione è inevitabile. È successo al Palermo nel 1935-36. I rosanero, allenati prima dall’ungherese Gyula Lelovich poi da Angelo Benincasa, pagano a caro prezzo la sconfitta nel confronto diretto a Genova con la Sampierdarenese, alla quartultima di campionato. Il 2-0 salva di fatto i genovesi. Nelle successive tre Palermo e Bari otterranno gli stessi risultati: un pareggio e due sconfitte. E così il Bari si salva con due punti di vantaggio sul Palermo, che chiude a 23".
LO SPRINT DEL 1953 -"Il Palermo è alla sua quinta stagione consecutiva in A e questa volta la salvezza sarà molto problematica. Alla 22a giornata i rosanero sono penultimi in classifica: è il 22 febbraio 1953. In questo momento sarebbero in B. Poi la svolta. Il Palermo infila una serie di otto partite senza sconfitte e si risolleva. [...] Il protagonista della serie utile è Enrique Martegani, fantasista argentino, che in queste 8 partite segna 4 gol. [...] Il Palermo fa meglio nel girone di ritorno: 18 punti contro i 12 dell’andata. E costruisce la salvezza ancora una volta alla Favorita dove ottiene 23 dei 30 punti conquistati. La serie di 8 partite senza sconfitte mette al sicuro il Palermo che nelle ultime 4 giornate non riesce più a vincere: due sconfitte e due pareggi. Ma i rosanero chiudono al terzultimo posto a pari punti con la Triestina e tre di vantaggio sul Como e si salvano. Retrocederanno nella stagione successiva".
IN B DOPO GLI SPAREGGI -"Il campionato 1953-54 passa alla storia: sarà l’unica volta che il Palermo retrocede in B dopo gli spareggi al termine di una stagione caratterizzata da troppi cambi in panchina: bisognerà attendere l’era Zamparini per ritrovare un’analoga situazione. Dopo tre giornate salta Varglien e in attesa dell’arrivo di Hiden per due giornate tocca al professor Domenico Varricchio e a una commissione tecnica presieduta dal principe Lanza di Trabia. Fuori anche Hiden alla nona di ritorno, inutile il tentativo di riportare in rosanero Banas, che resta a Bagheria, due giornate di autogestione con la squadra affidata ai giocatori Giaroli e Scarpati, quindi l’avvento di Cocò Nicolosi, ex giocatore del Catania. Ma non basta. Dopo la terzultima di campionato il Palermo ha un punto di vantaggio su Udinese e Spal e sarebbe salvo. Alla penultima crolla a Torino contro la Juve (4-1), mentre le due dirette rivali pareggiano e raggiungono i rosanero. Non cambia nulla all’ultimo turno (vincono tutte e tre) e si va agli spareggi, perchè allora non si teneva conto della classifica avulsa. Se ci fosse stata il Palermo si sarebbe salvato. Peseranno sulla retrocessione del Palermo i due pareggi interni 1-1 contro Novara e Torino alla 29a e 30a giornata, che renderanno vana la vittoria sul campo della Spal alla 31a. Gli spareggi di giugno si aprono il 6 con la vittoria dell’Udinese sulla Spal a Milano (2-0), una settimana dopo i friulani pareggiano a Firenze (1-1) col Palermo e si salvano. Ai rosanero basterebbe un pari con la Spal per rimanere in A. Invece il 20 giugno perdono a Roma in una partita che desta più di un sospetto: Giaroli tocca vistosamente la palla con le mani in area, l’arbitro Jonni, per non prestarsi all’imbroglio, assegna una punizione dal limite. Giaroli negherà sempre di essersi venduto la partita".
SALVI, ANZI NO -"Il Palermo deve aspettare l’ultima giornata per avere la certezza della retrocessione nel campionato 1959-60. E ancora una volta il destino si chiama Udinese. I rosanero stanno sempre in zona retrocessione: soltanto alla 21a giornata avranno tre punti di vantaggio sulla terzultima. Vycpalek guida la squadra per 30 giornate. Gli comunicano l’esonero in ritiro a Cefalù. Dopo una giornata con Vernazza allenatore, tocca a Eliseo Lodi tentare di salvare il Palermo nelle ultime tre giornate. Non ce la farà anche se riesce a prendere due punti all’Udinese tra la terzultima e la penultima: il distacco adesso è soltanto di un punto. Il 5 giugno arriva alla Favorita la Juventus, che ha conquistato lo scudetto con anticipo, mentre l’Udinese gioca all’Olimpico contro la Roma. La leggenda racconta di un accordo con i bianconeri disposti a perdere, saltato in campo per ordine di Boniperti, indignato per il gioco duro dei rosanero. [...] Per evitare disordini gli altoparlanti dello stadio annunciano che l’Udinese ha perso. Ma il bluff dura poco. I pareggi dell’Olimpico e della Favorita condannano il Palermo, che chiuderà il campionato con appena sei vittorie: non bastano per evitare la B".
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