Fabrizio Miccoli a Palermo.
serie b
Palermo, Miccoli ascoltato dai giudici: “Non riesco più a togliermi di dosso quell’intercettazione maledetta”
L'ex attaccante e capitano rosanero è stato ascoltato questa mattina dai giudici del Tribunale di Palermo
L'ex attaccante e capitano dei rosanero questa mattina è stato ascoltato dai giudici del Tribunale di Palermo. Al termine del processo di appello relativo alla condanna a tre anni e sei mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso, Miccoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di Gds.it: "Oggi iniziava l'appello. Da cinque o sei anni non riesco più a togliermi di dosso quell'intercettazione maledetta, il contesto era quello che era e ammetto di aver sbagliato. Sono sei anni che chiedo scusa e non so cosa altro fare, ho solo chiesto al giudice di trovare un modo, se esiste, di togliermi questo peso di dosso. Non penso assolutamente quello che dissi quella mattina all'interno di quell'auto".
L'ex calciatore rosanero ha poi raccontato: "Partita d'addio? Mi piacerebbe, è inutile stare a dire quello che ha significato Palermo per me, mi sarebbe piaciuto andare via in un modo differente soprattutto dopo quello che ho dato alla città e alla squadra. Avrei voluto lasciare a tutti i tifosi un bel ricordo di me, spero che il tempo aiuti e che la gente possa ricredersi sulla mia persona".
Infine Miccoli si è soffermato sul cammino fin qui fatto da Lecce e Palermo: "Non nascondo che mi piacerebbe che Palermo e Lecce salgano in A insieme, i giallorossi giocano bene e stanno facendo vedere un bel calcio. Palermo? Spero possa tornare su nel più breve tempo possibile, le situazioni che lo hanno coinvolto non lo hanno agevolato".
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