Non si giocherà soltanto sul campo il destino del Palermo Calcio.
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Palermo, istanza di fallimento: c’è un errore nella perizia dell’accusa. Il giallo dei due milioni…
La perizia super partes del Tribunale fallimentare avrebbe riscontrato una variazione di circa due milioni di euro, che ridurrebbe il passivo contestato dai pm nei conti del Palermo Calcio
Lo scorso 30 novembre la notizia: ci sarebbe un buco di oltre 70 milioni di euro nei conti del Palermo. A questa conclusione è arrivata la Procura di Palermo che ha presentato istanza di fallimento della società di viale del Fante. Un’indagine lunga sette mesi, durante i quali le Fiamme Gialle e, successivamente, due esperti della Price waterhouse, incaricati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Francesca Dessì, Andrea Fusco e Dario Scaletta, hanno analizzato migliaia di documenti sugli ultimi anni di gestione di Maurizio Zamparini.
Sotto la lente di ingrandimento, l’effettiva esposizione debitoria della società e la ormai nota questione della Mepal, società detentrice di licenza e diritti del marchio e controllata dal Palermo, ceduta a sua volta alla società anonima lussemburghese Alyssa facente parte del gruppo Zamparini. Lo scorso 7 dicembre il Palermo Calcio ha presentato un corposo dossier prodotto dai legali del club rosanero attraverso cui la società ha cercato di dimostrare la solidità dei propri conti. A curare la linea difensiva del patron friulano una sfilza di avvocati, docenti universitari ed esperti di numeri e libri contabili capitanati dall'avvocato tributarista Francesco Paolo Di Trapani.
Poi, lo scorso 16 dicembre, il giudice fallimentare del Tribunale di Palermo si è convinto ad affidare, prima di decidere sull'istanza, una superperizia a tre esperti super partes: Saverio Mancinelli di Pescara, Angelo Palette, docente universitario di Bologna, e Daniele Santoro di Palermo. Saranno loro a decidere chi ha ragione tra i pm, che chiedono il fallimento del Palermo, o il pool di legali di Zamparini e Giammarva.
Intanto, i tre periti - secondo quanto riportato da LiveSicilia - avrebbero già riscontrato delle anomalie numeriche che ridurrebbero il passivo contestato dai pm nei conti del Palermo Calcio; una variazione di circa due milioni di euro. La conseguenza sarebbe un'errata valutazione del patrimonio netto della società al 30 giugno 2015. Un errore, quello dei pubblici ministeri, considerato come un segnale positivo dal club di viale del Fante. "In presenza di un patrimonio non negativo le comunicazioni di riduzione e perdita del capitale sociale non dovevano essere fatte", conclude il noto giornale online.
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