"Mago Tedino, scacco alla A". Titola così l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport'. E riflettori puntati sul tecnico del Palermo, Bruno Tedino.
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Palermo, il calcio secondo Tedino: saggezza e realismo di un vero Normal One
Riflettori puntati per l'edizione odierna del 'Corriere dello Sport' sul lavoro svolto dal tecnico rosanero in questo primo scorcio di campionato
Dopo la fine dello scorso campionato e la retrocessione in Serie B, Maurizio Zamparini ha deciso di puntare sul coach originario di Treviso, pescato dal patron direttamente dalla Lega Pro. Un allenatore che, arrivato tra la diffidenza generale, è riuscito a dare una scossa ad una squadra (quasi invariata) che così male aveva fatto precedentemente. Sono diverse le strategie e le frasi che in questi sei mesi lo hanno incoronato protagonista. Cinque le "mosse" che - scrive il noto quotidiano sportivo - lo hanno consacrato numero uno del campionato.
Tedino, si sa, è stato in grado di rivitalizzare calciatori come Struna, Jajalo, Trajkovski, bersagliati dai supporter rosanero per il loro scarso e discontinuo rendimento e, oggi, uomini copertina di questo Palermo. Il tecnico ha messo in piedi un gruppo compatto e coeso, capace di collezionare risultati positivi e l'attuale vetta solitaria della classifica. "Nelle segrete stanze, regole di comportamento, educazione di lavoro, sacrificio, rispetto e solidarietà. Parole sul momento incomprensibili", si legge. E un altro merito del tecnico è stato quello di rendere affidabile tutta la rosa a sua disposizione.
Una svolta di gruppo ma anche nei singoli, grazie agli exploit di Ivaylo Chochev e Igor Coronado. "Coronado? Lo puoi impiegare in qualsiasi ruolo, anche... portiere. Sono i giocatori duttili come lui che fanno la differenza e stabiliscono dettagli vincenti contro gli avversari", ha dichiarato a più riprese Tedino. "Chochev si è guadagnato il ruolo di insostituibile. Ad una apparente lentezza, reagisce con senso tattico sviluppato. Il nostro concetto tattico parte da pedine con caratteristiche complementari", sono state le sue parole.
Diverse, poi, le proverbiali massime che lo hanno reso un vero e proprio "comunicatore consumato"."Se vogliamo la squadra in A, ci vuole la spinta di tutti. Con i tifosi sarà meno dura. Non basta avere i migliori del mondo: Phil Collins alla batteria, Eric Clapton alla chitarra Philip Bailey percussionista e voce solista. Per suonare insieme ci vuole allenamento. Music is unity. Cioè, insieme si può". E ancora: "Nel mio calcio spazio solo per chi ha voglia di sacrificarsi. Il terreno di gioco è fatto per correre, non per bere un caffè. Non scambiatemi per scemo, la mia idea è giocare con centrocampisti che fanno i difensori e con attaccanti che non fanno gli attaccanti. Il giorno in cui un calciatore fa una domanda e tu non sai rispondere devi fare la valigia e andare a casa". Ed infine: "Se mi toccano Palermo, mi girano le balle... Ho il dovere di riportare la città in A".
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