Prove di fuga per il Brescia di Corini ma, alle spalle dell'attuale capolista, la lotta per il secondo posto sembra farsi quantomai serrata. Dopo la rocambolesca sconfitta di Pescara, il Palermo prova ad approfittare della brusca frenata del Lecce per avvicinare la compagine salentina e riprendere quota nella zona nobile del torneo cadetto.
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Palermo-Hellas Verona 0-0: partita a scacchi al Barbera, equilibrio e pochi sussulti. Commento primo tempo
Prima frazione all'insegna dell'equilibrio e della sagacia tattica tra due formazioni che si fronteggiano con attenzione e reciproco rispetto. Gara intensa e godibile ma priva fin qui di emozioni di rilievo...
Il posticipo della trentaduesima giornata di Serie B propone la sfida di cartello tra la compagine di Stellone e l'Hellas Verona altra autorevole candidata alla promozione.
Il tecnico rosanero mischia un po' le carte in sede di formazione iniziale e vara qualche mirato accorgimento in funzione a caratura e peculiarità dell'avversario di turno.
Palermo schierato per l'occasione con una sorta di elastico 4-3-1-2: Brignoli tra i pali, Szyminski esterno basso a destra, Bellusci-Rajkovic coppia centrale, Aleesami stantuffo mancino. Jajalo-Haas-Murawski cerniera in zona nevralgica, Trajkovski tra le linee a supporto del tandem Moreo-Nestorovski.
Basta scorre la distinta scaligera per avere piena contezza della cifra tecnica complessiva prodotta dalla formazione di Fabio Grosso. L'avvio di gara audace e manovriero dei veneti denota autostima e personalità.
L'ex Dawidowicz è pilastro e regista difensivo degli ospiti, Gustafson detta tempi e tracce in mezzo al campo, Faraoni e Di Gaudio conferiscono rapidità e ampiezza, Lee e Zaccagni fungono da intermedi in una sorta di 4-1-4-1 con Di Carmine unico terminale offensivo. Brignoli è chiamato a disinnescare un paio di insidiosi traversoni ma gli ospiti non creano pericoli concreti alla difesa rosanero. Il Palermo prova a rispondere da par suo ma non va oltre un bel sinistro di Jajalo dai venti metri a cui fanno seguito un paio di conclusioni, pronte ma imprecise, a firma Nestorovski. Una bella triangolazione sullo stretto Haas-Moreo-Trajkovski viene vanificata da un controllo difettoso del macedone. Il numero dieci di Stellone cerca di rifarsi con un destro dalla distanza, forte ma centrale, che Silvestri respinge non senza qualche apprensione.
La catena di sinistra, sull'asse Haas-Trajkovski Aleesami, combina discretamente ma ogni qualvolta il norvegese viene liberato al cross pecca sistematicamente in termini di misura. un primo tempo equilibrato si chiude in parità senza particolari sussulti.
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