Ieri l'ufficialità: via Davide Ballardini, spazio a Guillermo Barros Schelotto e Fabio Viviani. La decisione è stata presa dopo il duro diverbio avvenuto tra Ballardini e Stefano Sorrentino alla vigilia del delicato match contro l'Hellas Verona. L'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', ha ripercorso le tappe dello scontro che ha portato all'autogestione della squadra nel corso della gara del Bentegodi e alla decaduta dello stesso tecnico di Ravenna.
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Palermo: ecco come è nato il gruppo in autogestione a Verona, tutti i retroscena della lite Ballardini-Sorrentino
La formazione è stata fatta dai senatori, il racconto della vigilia della gara contro il Verona.
"Dall’esclusione all'ammutinamento collettivo. Tra sabato e domenica mattina è andato in scena l’isolamento progressivo di Davide Ballardini. [...] Tutto è iniziato quando Ballardini, sabato mattina, ha chiamato da parte l’ex Chievo e il secondo Colombi, ai quali avrebbe detto di essere indeciso su chi fare giocare perché vedeva Sorrentino molto nervoso. Il portiere ha risposto dicendogli di avere il coraggio di parlare chiaro, visto che aveva già deciso, secondo lui, di non mandarlo in campo. Gli animi si sono accesi, con le accuse di scarsa professionalità del tecnico nei confronti del giocatore. La seconda puntata va in onda a fine allenamento. Ballardini comunica alla squadra che Sorrentino non avrebbe giocato e che era stato messo fuori rosa, senza che il diretto interessato fosse presente - si legge -. La scena si sposta a Verona durante la riunione tecnica. E lì che si consuma la spaccatura tra Ballardini e la squadra. Sorrentino chiede ai compagni se era vero che il tecnico aveva comunicato la sua estromissione dalla rosa. Il gruppo conferma in toto, Ballardini si sarebbe difeso dicendo che non era esattamente quello che aveva detto. A quel punto, i giocatori, sentitisi raggirati, si sono schierati tutti dalla parte di Sorrentino. Sono seguiti confronti e tentativi di chiarimenti tra dirigenti e staff finché non è intervenuto Zamparini che, avvertito della situazione, ha evitato che la polveriera deflagrasse. Il patron ha rassicurato Sorrentino e suggerito a Ballardini di schierare, oltre al portiere, anche Gilardino, in predicato di accomodarsi in panchina, fino all’ultimatum di domenica mattina, nel quale Zamparini ha ribadito che a Verona dovevano giocare entrambi, precisando all’allenatore che in caso contrario era meglio che non si presentasse allo stadio. Ballardini allo stadio ci è andato ma non si è fatto vedere negli spogliatoi né all’inizio, né all’intervallo, né a fine gara, come confermato da Sorrentino nel post partita. La squadra è andata in autogestione. I più esperti, tra cui il portiere, hanno messo in campo la formazione applicando i sistemi di Iachini e portando a casa i tre punti".
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