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IL PALERMO ED I PALERMITANI

Palermo, da Troja ed Arcoleo a Vasari ed Accardi: Di Mariano ultimo profeta in patria

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Palermo ed i palermitani, l'intreccio difficile in rosanero dei profeti in patria

di Simone Ciappa

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Procede alacremente il lavoro in ottica calciomercato del binomio dirigenziale composto dal direttore sportivo del Palermo FCLeandro Rinaudo ed il polo di riferimento dello scouting del City Football Group, Luciano Zavagno.

Piazzato il colpo Leo Stulac, playmaker che arrivato dall'Empoli, prestito con obbligo di riscatto per il club rosanero (LEGGI QUI I DETTAGLI) e definita ormai l'operazione di mercato che porterà alla corte di Eugenio Corini anche il centrocampista proveniente dall Torino, Jacopo Segre (LE CIFRE DELL'AFFARE), il club di viale del Fante è pronto ad accogliere nel reparto offensivo anche Francesco Di Mariano. Jolly d'attacco di proprietà del Lecce, che si legherà al Palermo FC sottoscrivendo un contratto triennale. Nipote di Totò Schillaci, Di Mariano corona il sogno di vestire la maglia della squadra della sua città, rimpolpando la schiera dei palermitani in seno alla rosa a disposizione del tecnico di Bagnolo Mella, che vede attualmente in Roberto Crivello ed Andrea Accardi gli unici due rappresentanti autoctoni.

TANINO TROJA

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Nella storia del club di viale del Fante sono diversi i calciatori nati a Palermo che nel corso degli anni sono riusciti ad essere profeti in patria. I gol dell'ex attaccante rosanero Gaetano "Tanino" Troja, centravanti fisico che nel corso della sua doppia militanza in maglia rosanero - dal 1964 al 1966 e dal 1968 al 1973 ha collezionato 168 presenze condite da 43 gol. Storica la sua rete siglata nella stagione 1969-1970, un'incornata vincente al Cagliari di Gigi Riva, che di lì a poco avrebbe vinto il campionato di Serie A. Nel corso della sua carriera professionale fuori dal rettangolo di gioco, Troja è stato anche dirigente del club di viale del Fante in qualità di capo dell'area scouting dell'allora U.S. Città di Palermo del patron Franco Sensi (numero uno della Roma vincitrice dell'ultimo scudetto giallorosso) che vedeva come presidente del club Sergio D'Antoni.

IGNAZIO ARCOLEO

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Nella schiera dei palermitani docIgnazio Arcoleo, che ha militato in rosanero in tre differenti occasioni della sua carriera calcistica, dal 1966 al 1980, intervallate dalle esperienze vissute fuori dal capoluogo siciliano, con le maglie di Taranto (dal 1966 al 1969) e Genoa (dal 1974 al 1978). Percorso professionale, quello di Arcoleo, che dopo la carriera da calciatore è proseguito anche sulla panchina del club rosanero per ben tre stagioni, dal 1995 al 1998. Memorabile il suo "Palermo dei Picciotti" formato da numerosi profili nati nel capoluogo siciliano come Gaetano Vasari, Francesco Galeoto,Massimiliano Pisciotta, Pietro Assennato, Giacomo Tedesco, Alessandro Parisi, Giuseppe Compagno, Giovanni Ignoffo e Davide Campofranco, tra i più rappresentativi calciatori nati a Palermo di quella formazione, che grazie a prestazioni di assoluto livello riuscì ad alimentare entusiasmo e passione tra i tifosi rosanero che in maniera copiosa affollavano gli spalti dell'allora Stadio "la Favorita".

SANTINO NUCCIO

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Altro calciatore nato a Palermo e che ha militato con la squadra della sua città è Santino Nuccio, attaccante che ha vestito la maglia del Palermo dal 1987 al 1989. Fu lui l'autore dello storico gol in rovesciata alla Juve Stabia - al limite dell'area di rigore della formazione campana - che fece esplodere di gioia i tifosi presenti nell'impianto di viale del Fante.

DA VASARI A PIETRO ACCARDI - DAL "PALERMO DEI PICCIOTTI" A ZAMPARINI

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La storia moderna del club rosanero ha visto altri profili palermitani indossare i colori della squadra del capoluogo siciliano, tra questi Gaetano "Tanino" Vasari, attaccante esterno di destra (o ala destra) che nella sua Palermo ha vissuto due parentesi di vita calcistica differenti. Titolare inamovibile del "Palermo dei Picciotti", Vasari è poi tornato in patria, dopo le esperienze con le maglie di Cagliari, Sampdoria e Lecce per indossare nuovamente i colori rosanero nella stagione 2003-2004. Un ritorno nella sua città per far parte dell'U.S. Città di Palermo del patron friulano Maurizio Zamparini, in un campionato esaltante per i colori rosanero, tornati nel calcio che conta con la la storica promozione in Serie A, dopo una lunga assenza dalla massima serie di ben trentadue anni. In quella formazione, prima allenata da Silvio Baldini e successivamente guidata da Francesco Guidolin era presente un altro tassello della palermitanità come Pietro Accardi, difensore centrale ed esterno di sinistra nato nel quartiere "Villaggio Santa Rosalia", che con la maglia del Palermo ha raggiunto la sua maturità calcistica, prima di consacrarsi nel calcio che conta alla Sampdoria prima e successivamente al Brescia, per chiudere anzitempo la sua carriera professionale sul terreno di gioco con la maglia dell'Empoli, club toscano nel quale oggi Accardi ricopre il ruolo di direttore sportivo.

GIOVANNI TEDESCO

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A vestire la maglia rosanero per quattro stagioni, dal 2006 al 2010, anche Giovanni Tedesco, fratello di Giacomo. Ex centrocampista nato nel quartiere "Pallavicino" di Palermo, Tedesco nel corso della sua militanza da calciatore nel club di viale del Fante ha collezionato 78 presenze, impreziosite da 9 gol. Tra le reti messe a segno, ancora presenti nei ricordi dei tifosi rosanero, quella realizzata nel 5-3 del "Barbera" nel derby di Sicilia contro il Catania, nella stagione di Serie A 2006-2007. Nello stesso anno, Giovanni Tedesco raggiunse le 200 presenze in gare di massima serie nel match disputato contro il Torino (3-0), sfida che permise alla compagine rosanero di ottenere la miglior striscia di vittorie consecutive in Serie A per i rosanero con 5 vittorie di fila. Per Giovanni Tedesco anche una breve parentesi da allenatore della formazione rosanero nel campionato 2015-2016, in cui guida la compagine siciliana per sole tre gare in Serie A, prima dell'approdo di Giovanni Bosi sulla panchina del Palermo, con il quale Tedesco resterà in qualità di collaboratore tecnico fino al ritorno di Beppe Iachini e del suo staff al timone della squadra.

LEANDRO RINAUDO

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Prima di indossare la maglia del Palermo dell'ex patron Maurizio Zamparini, Leandro Rinaudo ha creato le sue fortune calcistiche lontano dal capoluogo siciliano. Cresciuto calcisticamente nelle giovanili del club di viale del Fante, l'ed difensore classe 1983 ha militato tra le file di Salernitana e Cesena, prima di riapprodare in maglia rosanero nella stagione 2005-2006. Proprio con la maglia del PalermoLeandro Rinaudo si fregia di un primato unico nel suo genere: l'attuale dirigente del club di viale del Fante è ad oggi l'unico calciatore nato nel capoluogo siciliano ad aver firmato una doppietta con la maglia rosanero in una competizione europea. Il 15 dicembre del 2005, nel match di Coppa Uefa - attuale Europa League - contro il Bröndby, Rinaudo realizza due gol contro la formazione danese, nel match del "Barbera" terminato 3-0, nella fase a gironi della seconda competizione per club della Uefa. Successivamente per Rinaudo si prospetta una nuova avventura fuori dalla sua città natale, trasferendosi in prestito al Siena, in serie A, nella stagione 2006-2007. Il ritorno nella sua Palermo, si concretizza nella stagione 2007-2008, prima di essere ceduto a titolo definitivo al Napoli, club con il quale Rinaudocolleziona 44 presenze condite da 3 gol ed 1 assist tra il 2008 ed il 2010. Da lì le esperienze con le maglie di Juventus, Novara, Livorno, Virtus Entella e Bari, prima di chiudere la carriera calcistica con il Vicenza, nella stagione 2015-2016.

Appesi gli scarpini al chiodo, il percorso da dirigente di Rinaudo ha inizio nel 2016, sotto l’ala protettiva di un totem del ruolo come Giorgio Perinetti. Uno stage formativo da matricola a Venezia, nel corso del quale l’ex calciatore palermitano si è distinto per linearità, metodo e capacità di apprendimento, divenendo ben presto braccio destro dell’esperto dirigente romano. Prima stagione caratterizzata proprio dalla vittoria del campionato di Serie D con il club lagunare, e scia di successi che si è protratta anche nell’annata seguente con il trionfo in Serie C e la conquista della Coppa Italia di categoria. Rinaudo è cresciuto gradualmente ma con profitto sotto il profilo manageriale e relazionale, facendosi apprezzare dagli addetti ai lavori per competenza, abnegazione e serietà. Quando Perinetti ha lasciato il club lagunare nell’ottobre del 2017, Rinaudo si è guadagnato la promozione al ruolo di direttore sportivo della società di Joe Tacopina, dimostrando ben presto di essere pronto per camminare con le proprie gambe. Al termine di quella stagione, d'altra parte, il ds è stato premiato come miglior direttore sportivo della Serie B. Poi, l'esperienza di Cremona che si è conclusa anzitempo per divergenze di vedute con la proprietà. Tuttavia, l’organico allestito dal giovane dirigente palermitano ha chiuso la regular season ad un solo punto dai playoff, obiettivo stagionale dichiarato dal club grigiorosso. Profilo giovane ma con referenze già apprezzabili, Rinaudo ha implementato  la dose di palermitanità in seno alla proprietà dell'allora SSD Palermo, dopo la rifondazione del club rosanero del binomio Mirri-Di Piazza successiva al fallimento dell'U.S. Città di Palermo. In quell'occasione Rinaudo era tra i profili vagliati dalla dirigenza rosanero per ricoprire il ruolo di direttore sportivo, poi affidato all'ex ds Renzo Castagnini. Il dirigente nativo del quartiere palermitano della Kalsa venne contestualmente nominato responsabile dell'area tecnica del settore giovanile. Il resto è storia recente, con le dimissioni rassegnate dagli ex rosanero Silvio Baldini e Renzo Castagnini lo scorso 27 luglio e Leandro Rinaudo promosso ad interim come direttore sportivo del club di viale del Fante della nuova era targata City Football Group.

CRIVELLO, ANDREA ACCARDI E DI MARIANO: LA STORIA CONTINUA...

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Simone Lo Faso, Luca Fiordilino, Antonino La Gumina ed Antonio Mazzotta  (vincitore del Campionato Primavera 2008-2009), sono profili autoctoni di livello che pur avendo indossato la maglia del Palermo e contribuito alla causa rosanero, hanno fatto parte, loro malgrado, di una amara cronistoria del club di viale del Fante giunto al declino, prima del fallimento del 2019. Dalla rinascita della società siciliana con il binomio Mirri-Di Piazza, prima denominata SSD Palermo (in Serie D) e successivamente, in Serie CPalermo FC (attuale nome del club, oggi targato City Football Group) un'altra coppia di palermitani all'interno della compagine siciliana è tornata a vestire i colori rosanero. Roberto Crivello ed Andrea Accardi (unico superstite del fallimento del vecchio club), che hanno vissuto da protagonisti la scalata della squadra siciliana, dal ginepraio del dilettantismo al ritorno nel professionismo in Lega Pro, fino alla cavalcata trionfale della promozione in Serie B. Adesso toccherà ad un altro figlio del capoluogo siciliano. Francesco "Checco" Di Mariano, scrive una nuova pagina della storia del Palermo dei palermitani nella nuova ed ambiziosa era calcistica del club di viale del Fante targata City Football Group.