serie b

Palermo-Ascoli 4-1: I rosa si ritrovano e calano il poker. Mago Coronado e super Rispoli firmano la rimonta

Mediagol77

PRIMO TEMPO - A rendere più complicata la già difficile serata del Palermo incombe l'ennesima destabilizzante rivoluzione societaria a cui ormai mancano soltanto i crismi dell'ufficialità.

Il capro espiatorio della crisi in casa rosanero individuato da Maurizio Zamparini è questa volta il direttore sportivo Fabio Lupo che questa sera assisterà al "Barbera" alla sfida della compagine di Tedino contro l'Ascoli nell'insolita veste di dirigente ufficialmente ancora in carica ma di fatto esautorato.

Decisione discutibile e comunque intempestiva, già abbondantemente analizzata quest'oggi in vari editoriali di approfondimento sul nostro portale. Dell'insediamento del suo successore, AladinoValoti, ci sarà modo di parlare e scrivere nei prossimi giorni.

L'immediata attualità propone il delicato match contro i marchigiani che costituisce un bivio fondamentale per la stagione del Palermo ed il futuro del tecnico Bruno Tedino.

L'ex Pordenone si gioca la panchina optando per il 3-4-1-2. Scelte quasi obbligate in virtù delle numerose defezioni e dei diversi acciaccati.

Pomini tra i pali, Bellusci, Struna e Rajkovic a comporre la linea difensiva, Rispoli e Szyminski esterni alti, Jajalo-Dawidowicz coppia di interni in zona nevralgica. Coronado trequartista libero di svariare tra le linee a supporto del tandem offensivo La Gumina-Nestorovski.

Cosmi sulla panchina e Gaetano Monachello in avanti ex col dente avvelenato.

Tra i marchigiani parte dalla panchina un altro calciatore con trascorsi rosanero: l'uruguaiano Lores Varela.

Al quinto minuto è Jajalo a calciare bene una punizione dai venti metri che sfiora il sette e spaventa Lanni.

Dai primi minuti, contrariamente alle previsioni, il Palermo sembra disporsi con un classico 3-5-2 con Coronado che parte nuovamente da mezzala per dare qualità allo sviluppo della manovra, cercando l'inserimento in percussione e svariando molto senza dare punti di riferimento.

L''Ascoli si fa vivo al minuto 14: l'imbucata di Martinho trova pronto al taglio ed alla girata volante Monachello che manca di poco il bersaglio.

Mogos, sul versante destro marchigiano ha passo e qualità nell'uno contro uno e mette in seria difficoltà Szyminski nei primi minuti.

La partita è inizialmente gradevole e giocata a viso aperto da entrambe le compagini.

Il sinistro dal limite di Nestorovski è centrale e non impensierisce Lanni.

Jajalo pesca bene in area Nestorovski: il colpo di testa in sospensione del macedone chiama alla deviazione in angolo l'estremo difensore marchigiano.

Martinho, probabilmente per problemi fisici, lascia il campo a Mignanelli al minuto ventisette.

Il destro di Coronado, al culmine di un discreto fraseggio Jajalo-Dawidowicz, è secco ma centrale.

Uno splendido assolo del trequartista brasiliano concluso con un velenoso destro radente chiama Lanni ad una difficile deviazione in corner.

Il Palermo sembra leggermente più pimpante ed intenso rispetto alle precedenti uscite ma non trova lucidità ed incisività sufficienti a sbloccare il match.

Su una ripartenza perfettamente orchestrata, la gara la sblocca a sorpresa l'Ascoli: il solito Mogos ara la corsia destra e calibra un cross perfetto per Clemenza colpevolmente solo, sul diagonale del bianconero Bianchi devia in rete in spaccata. Rispoli in netto ritardo nella chiusura della diagonale difensiva nell'occasione.

Il primo tempo si chiude con l'Ascoli in vantaggio: per il Palermo è notte fonda.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre come meglio non si potrebbe.

Chissà cosa è accaduto nello spogliatoio rosanero nel corso dell'intervallo.

Certo è che qualsiasi strategia motivazionale abbia adottato il tecnico è risultata quanto mai efficace e vincente.

Sull'orlo del baratro, la compagine siciliana ritrova come d'incanto ferocia e orgoglio.

Faro nel buio, neanche a dirlo, è sempre Igor Coronado.

Prima imbuca sulla sovrapposizione di Szyminski dal cui cross a rimorchio nasce il pari di Rispoli (piatto destro su tiro stoppato di Dawidowicz), quindi il brasiliano si mette in proprio: ubriacante slalom speciale tra le maglie della difesa marchigiana e chirurgico destro a giro sul secondo palo.  Il Palermo la ribalta in due minuti.

Il calcio è strano, e, proprio per la sua imprevedibile indecifrabilità, si conferma materia estremamente affascinante. Sulle ali dell'entusiasmo, come liberatosi da un sortilegio, il Palermo fa addirittura tris, ancora con Rispoli che gira secco di sinistro un corner di Coronado con risolutezza da bomber consumato.

La componente psicologica permane un fattore clamorosamente determinante al pari, se non addirittura in misura maggiore, di quelle di matrice tecnico-tattica.

Una volta toccato il fondo di un abisso che pareva non trovare soluzione, nell'intervallo è scattato qualcosa nella testa e nell'anima dei giocatori di Tedino.

Una volta trovato il pari in avvio di ripresa è come se la testa dei calciatori rosa si fosse sgravata da una morsa di opprimenti ed asfissianti pressioni tradotte in timore e smarrimento, come se le gambe, zavorrate dalla tensione, fossero tornate, toniche e leggere, a girare con le dovute frequenze.

Tedino richiama La Gumina ed inserisce Gnahoré, spostando Coronado a fianco di Nestorovski.

Pomini alza in angolo un sinistro centrale di Clemenza su punizione dal limite. Tedino rileva poco dopo Szyminski dando spazio al giovane talento autoctono Andrea Accardi.

Cosmi gioca la carta Ganz e rompe gli indugi richiamando in panchina Gigliotti.

La veemente e repentina rimonta del Palermo stordisce i marchigiani che faticano ad imbastire una vera e propria reazione.

Il Palermo, scrollatosi di dosso un po' di fantasmi, gestisce il risultato con serenità e sciorina un Coronado letteralmente incontenibile.

Arriva anche il poker con una splendida esecuzione di Nestorovski che pennella un delizioso sinistro all'incrocio capitalizzando una punizione dal limite.

Tedino concede la passerella a Coronado rilevato nel finale da Moreo.

Il triplice fischio cadenza un sospiro di sollievo. Questo successo potrebbe costituire una svolta determinante sotto il profilo mentale e nervoso per uscire dal tunnel della crisi.