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serie b
Altruismo.
Stefano Moreo non molla mai. L'attaccante classe 1993, alla sua seconda stagione con la maglia del Palermo, ha pian piano trovato il suo spazio, fornendo buone prestazioni e mostrando sempre impegno e voglia di dare il massimo. Intervistato da Il Corriere dello Sport, l'ex Venezia ha parlato proprio della sua caratteristica migliore lo spirito di sacrificio: "A volte è un limite perché correndo avanti e indietro, quando arrivo vicino alla porta sono stanco. Però mi diverte trovarmi in tutte le zone. Mi accostano a Mandzukic, ma non ho le stesse caratteristiche se non per il fatto di tornare nelle retrovie: lui sta molto più in area di rigore e gioca a livelli mondiali".
Moreo non ha mai avuto dubbi, fin da bambino aveva in testa solo la voglio di sfondare nel mondo del calcio: "Fin da piccolo avevo un pallone fra i piedi, regalo del nonno, non era però una fissazione. Seguivo mio fratello e lo consideravo un idolo. Aveva i mezzi per sfondare. A 12 anni, chiamato da Inter e Milan, venne bloccato dalla società di appartenenza. E cambiò strada. Anche oggi, se capita, facciamo 4 passaggi. Il sogno da bambino? Champions e Mondiali. Cosa avrei fatto se non fossi riuscito a diventare un calciatore? Con la scuola ero bisticciato per mancanza di volontà, trovandomi a mio agio in cucina avrei potuto fare lo chef. E chissà che un giorno… Vivo da solo, lavo i piatti e preparo da mangiare. La mia specialità, i risotti: alla milanese, essendo nato a Milano, altrimenti con radicchio e taleggio, oppure con salsiccia e radicchio. Mi piace inventare".
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