Fabio Lupo non è più il direttore sportivo del Palermo.
serie b
Lupo: “Non confondiamo le buone maniere con mancanza di grinta. Oggi sono uscito dallo spogliatoio tra gli applausi, la squadra ha capito che…”
Le parole dell'ormai ex direttore sportivo rosanero nel giorno in cui si è insediato al suo posto Aladino Valoti
Il dirigente abruzzese è stato sollevato inaspettatamente dall'incarico da parte del patron Maurizio Zamparini, che per sostituirlo ha scelto Aladino Valoti fino a qualche giorno fa diesse del Sudtirol. Lupo nel congedarsi dai tifosi e dal club di viale del Fante ha rilasciato quest'oggi diverse dichiarazioni. Queste le sue parole ai microfoni di 'Zona Vostra', in onda su Trm 13.
"Mi si accusa di scarsa presenza con la squadra (ride, ndr)... chi ha seguito la squadra della stampa, credo che non ci sia una volta che non mi abbia visto lì presente. Io sono stato presente nella quotidianità. E se questa squadra al rientro dall'Austria non si è potuta allenare a Boccadifalco e dopo sei mesi invece ha accolto i tifosi all'interno della stessa struttura, ha fatto un percorso che evidentemente è stato fatto di quotidianità, di ricostruzione dei rapporti con l'ambiente, con la stampa, con la tifoseria, che sono passati attraverso i risultati, attraverso la normalità impostata sulla quotidianità dei rapporti, sulla mia presenza costante. Dai quei fumogeni che non ci hanno permesso di arrivare a Boccadifalco, siamo arrivati poi ad essere primi in classifica. E tuttora siamo a tre punti dalla promozione. Ci siamo arrivati nonostante la contestazione dei tifosi, la rottura tra piazza e proprietà, il mancato closing, l'istanza di fallimento, il Barbera vuoto, la tifoseria costantemente contro, un ambiente ostile. Come ci siamo arrivati ad essere primi in classifica se non con il lavoro quotidiano e la presenza costante. E' una contraddizione continua quella del presidente, al quale io rimango sempre grato per l'occasione che mi ha dato e avrà sempre la mia stima e la mia gratitudine. Ma si sta attaccando a cose che non esistono, che sono contraddette dai fatti. Quando lui mi parla di grinta... io ho fatto 250 partite da calciatore in serie B, ho vinto dei campionati, e se c'è una qualità che mi è sempre stata riconosciuta è la determinazione, la grinta, la voglia, questo spirito anglosassone nel giocare, che ho conservato da dirigente. Non bisogna confondere le buone maniere con la grinta. Sono due cose diverse. Urlare non significa avere gli attributi, significa semplicemente avere cattive maniere. Io penso con le mie buone maniere di aver costruito un rapporto con la squadra. E se oggi sono uscito dallo spogliatoio con l'applauso della squadra e perché forse la squadra ha capito che davanti aveva un uomo, con pochi pregi e tanti difetti, ma sicuramente un uomo".
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