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Lupo-Mediagol: “Zamparini a Palermo come a Venezia? Ho la mia idea. La mia avventura in laguna…”

PALERMO, ITALY - AUGUST 07:  Sport Director Fabio Lupo answers questions during the presentation of Pawel Dawidowicz as new player of US Citta' di Palermo at Campo Tenente Onorato on August 7, 2017 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

La figura di Maurizio Zamparini ha accomunato le parabole calcistiche di Venezia e Palermo: da un avvio entusiasmante fino ad un progressivo declino culminato nel tracollo finanziario. L'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it...

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Venezia e Palermo, due parabole gestionali e calcistiche caratterizzate da dinamiche ed evoluzioni tristemente simili, legate alla figura imprenditoriale di Maurizio Zamparini. Un avvio lungimirante e illuminato, i fasti della Serie A, poi un declino progressivo e rovinoso sul piano tecnico e dirigenziale, fino alla soglia del fallimento.  Due club oggi accomunati anche dal profilo dirigenziale qualificato di Fabio Lupo, ex dirigente rosanero ed attuale direttore sportivo del Venezia ripescato in Serie B  proprio a causa della mancata iscrizione del club di proprietà di Arkus Network al torneo cadetto, con tanto di esclusione dal calcio professionistico. La figura dell'imprenditore friulano e la nuova avventura professionale in laguna tra le varie tematiche approfondite dall'ex direttore sportivo del Palermo nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"A Venezia non ricordano positivamente Maurizio Zamparini, com'è logico che sia, anche perché credo proprio che il fallimento del club lagunare sia stato ancora più traumatico di quello del Palermo. Il club rosanero è ripartito da un imprenditore come Mirri, legato al territorio, che in qualche modo ha ridato una speranza a tutti quanti. Al contrario il Venezia fu lasciato a nessuno e al niente, la vicenda Zamparini a Venezia ha lasciato delle ferite ancora più profonde di quelle lasciate qui a Palermo. Dispiace che un uomo come Zamparini che ha avuto grandi intuizioni non abbia avuto la capacità di mantenere ciò che aveva costruito, questo sicuramente è stato il suo grande limite. Venezia? Il mio primo obiettivo era quello di riportare entusiasmo e per farlo serviva una ventata di freschezza, ho cercato di rinnovare l'organico il più possibile e quindi la campagna acquisti è stata davvero intensa e iperattiva con più i venti operazioni. Ho puntato sull'aspetto motivazionale e sul far capire ai giocatori che questa è una piazza importante e una tappa fondamentale della carriera, stesso discorso è stato fatto sull'allenatore. Abbiamo scelto un tecnico di concetto e visione come Dionisi che vede Venezia come una chance per la sua carriera. devo dire che ha risposto in termini di entusiasmo e di competenza oltre ogni mia aspettativa. La tifoseria si sta riavvicinando, la mia idea è quella di una squadra che si giochi le partite, cercando di imporsi senza subire le prestazioni e il gioco degli avversari. Direi che il primo bilancio è positivo, ringrazio anche il presidente Tacopina per le belle parole nei miei riguardi. Mi è molto vicino e mi ha lasciato operare in libertà, spero che i risultati siano all'altezza".