"Ma che caos! Atalanta penultima. Squadra confusa e senza gioco, il Palermo passa e i nerazzurri restano davanti solo al Crotone. Grande occasione fallita da D’Alessandro, ma per il resto è buio pesto. Lunedì a Pescara con il fanalino".
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L’Eco di Bergamo su Atalanta-Palermo: “È sembrata più una buona partita di B che una sfida di Serie A”
Riflettori puntati su Atalanta-Palermo, match andato in scena ieri sera allo stadio Atleti Azzurri d'Italia.
Esordisce così l'edizione odierna de 'L'Eco di Bergamo' nel day-after di Atalanta-Palermo. Il match valido per la quinta giornata di campionato è terminato 1-0 a favore della squadra di Roberto De Zerbi: di Ilija Nestorovski è il gol-vittoria allo stadio Atleti Azzurri d'Italia.
"Ci siamo: adesso ci possiamo considerare ufficialmente nei guai. I fantasmi hanno preso corpo, e fanno paura: così dovremo lottare con le unghie e con i denti per arrivare alla salvezza. Perché così siamo un’accozzaglia di giocatori, non una squadra di calcio. Non si potrebbe definire altrimenti un gruppo che ha proposto magari sì l’impegno, ma forse due azioni decenti in 96 minuti di gioco. Un gruppo che ha giocato senza qualità, commettendo tantissimi errori nella giocata, mettendo giusto un pallone (di testa) nello specchio della porta avversaria. E non contro la Juve e il Napoli, ma contro un Palermo considerata tra le Cenerentole del campionato. E che invece ha vinto al Comunale. Da paura. Atalanta-Palermo 0-1, quarta sconfitta nelle prime cinque gare di campionato, ci ha detto questo. E anche senza il gol dei siciliani al 44’ della ripresa le considerazioni non sarebbero comunque state benevole. Perché Atalanta-Palermo di ieri sera è sembrata più una buona partita di B che una sfida di serie A. Come se le due squadre avessero sbagliato giorno, giocando di mercoledì anziché di martedì. La sensazione che una partita da vincere a tutti i costi potesse trasformarsi in una brutta serata è spuntata quando sono arrivate le formazioni: Spinazzola, Freuler, un assetto indefinibile fino al fischio d’inizio, perché è giusto dire che la squadra non ha ancora una sua identità - si legge -. Con gli 11 annunciati si poteva giocare in tanti modi diversi, alla fine anche stavolta siamo stati una marmellata. Perché il 3-5-2 dallo schieramento iniziale che diventava 3-4-3 in fase offensiva (D’Alessandro, partito interno destro, ha poi giocato stabilmente da ala destra) è diventato un 3-4-3 stabile con il passare dei minuti. Per andare all’uno contro uno a tutto campo. Ma non è bastato per mettere in difficoltà un Palermo che, partito 5-3-1-1, poi contrattaccava con un 3-4-3, un po’ come l’Atalanta. E che da inizio ripresa s’è messo 4-4-2 soprattutto per difendersi. E che poi ha chiuso 5-3-2. Perché al Palermo stava bene anche il pareggio dopo lo spavento d’inizio ripresa. Da quel momento i siciliani si sono chiusi, in porta sono arrivati un tiro di Gomez alzato sopra la traversa da Posavec e un colpo di testa dello stesso Gomez respinto dal portiere. Nient’altro, dopo che nei primi 45’ il Palermo aveva preso un clamoroso palo con Rispoli in contropiede. Troppo poco – dal punto di vista bergamasco - per pensare di vincere. E quando una bruttissima partita stava per volgere al termine e tutti si facevano i conti guardando la classifica nei bassifondi ecco il gol di Nestorovski: una bella girata in anticipo su Masiello e Spinazzola dopo un angolo dalla destra di Jajalo. Atalanta-Palermo 0-1 ed eccoci nei guai. Ufficialmente nei guai. I fantasmi che il presidente Percassi pensava di aver scacciato proponendo il suo carisma alla squadra alla vigilia della gara sono tornati, ancor più spaventosi, nella notte del Comunale. Alla fine i bergamaschi hanno persino fischiato poco, dopo aver sostenuto la squadra a gara in corso. Squadra che fino a gennaio non si potrà migliorare e che lunedì si giocherà, a Pescara con il Crotone un grande pezzo di futuro. La squadra, Gasperini, la società. Pensavamo di vivere un anno di serenità, ci aspetta una stagione di tormenti. Non c’è mai pace. Dopo averci dormito sopra, vedremo se qualcuno si prenderà delle colpe".
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