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Latina-Catania

Latina-Catania, Lucarelli: “Eurogol ha cambiato il match. Il presente è risolvibile”

Latina Catania
Cristiano Lucarelli, tecnico del Catania, ha rilasciato dichiarazioni al termine della sfida contro il Latina
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Il Catania non riesce più a vincere. La formazione siciliana è vicina alla zona playout. Al termine della sfida contro il Latina ha rilasciato dichiarazioni Cristiano Lucarelli:

Ripartiamo dai primi 60’ fatti bene, fino al gol del Latina. Eravamo stati fluidi nel palleggio, creando delle situazioni interessanti che purtroppo continuiamo a non concretizzare. Poi c’è stato questo eurogol che ha cambiato le sorti della partita e si sono riaccesi nella testa dei calciatori film visti e rivisti. La reazione c’è stata ma è stata confusionaria. Abbiamo perso lucidità perché siamo arrivati con 13 calciatori disponibili: molti sono stati aggregati per fare numero. Avevo in panchina solo giocatori infortunati tranne Haveri, Monaco e Bouah e nonostante questo qualcuno l’abbiamo dovuto mettere in campo; voglio ringraziarli pubblicamente perché sono scesi in campo con grossi rischi di potersi far male, per fortuna non è accaduto. Chi è entrato dalla panchina sapevo avesse degli acciacchi, ma qualcosa si doveva fare. Stanotte ci sono arrivate altre mazzate legate a febbre a 39.5, gente che vomitava. Qualcosa dovevamo provare a farla. Chiricò ieri si è fermato durante la rifinitura e fino all’ultimo era in forse per partecipare alla trasferta. Ci abbiamo provato, erano le uniche sostituzioni che avevo. Gli altri erano un terzino destro e un centrale di difesa, Quaini ha fatto una flebo prima della partita perché stava male. Il presente è complicato ma risolvibile. Per il carattere che ho io sarò l’ultimo ad arrendermi. Credo ancora che si possa finire la stagione in una certa maniera. Dobbiamo lavorare per cercare di diventare una squadra, avendo cambiato tanto, affrontando squadre che stanno insieme da luglio. Noi abbiamo cambiato tanto, per noi è stata come una ripartenza ma senza le amichevoli di inizio anno. Noi abbiamo partite di campionato contro squadre rodate. So che c’è da soffrire in questo momento. Ho 42 anni di calcio addosso, 32 da professionista: non è semplice trasferirlo o far capire queste difficoltà. Io sono il responsabile di tutte le mancate vittorie, devo cercare di mantenere la calma che ho. Per me erano cose preventivate e ho accettato ugualmente. Ritiro? Per una squadra “depressa” non credo che sia una soluzione. Andare in ritiro e pensare a tutti problemi che ci sono, rischia di appesantire ulteriormente. Se però dovremo andarci perché si pensa che sia salutare non sarò io ad oppormi. Io sono pronto a tutto ciò che serve fare per sistemare le cose. Sono stato chiamato per questo. Se questa può essere la medicina io sono disposto a starci anche fino al primo di giugno in ritiro. Difficilmente ho visto squadre risolvere i problemi con i ritiri. Questa squadra avrebbe bisogno di staccare la spina, andare due o tre giorni a casa e provare a fare la partita arrivando il sabato al campo. Forse può essere più utile dare due giorni liberi. Ci sentiamo in difetto con i tifosi per i risultati. Per la prestazione non sono d’accordo sulla considerazione che abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla gara precedente. Domenica c’è stata una risposta giusta perchè siamo rimasti in dieci. Ha dovuto giocare Marsura dopo due mesi che non giocava. Non avevamo giocatori nel reparto avanzato. Giochiamo costantemente l’infrasettimanale, per non riuscire a prendere le imbarcate sicuramente generosità e carattere ci sono. Per vincere le partite serve anche qualcos’altro e piano piano arriveremo anche lì. Noi per riaccenderci avremmo bisogno di giocare una volta la settimana, in questo momento. Giocheremo partite infrasettimanali fino al 7 aprile, continuamente, con 13/14 calciatori. Qualsiasi squadra affronterebbe difficoltà. Io ho fiducia in me stesso. Anche troppa. Non sono uno che ha bisogno di sentire la fiducia, ma sono uno che la deve dare. I calciatori che vanno in campo hanno bisogno di sentire fiducia, non Cristiano Lucarelli. So perfettamente di fare un mestiere nel quale se non vinci rischi di andare a casa”.

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