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Inchiesta Palermo Calcio, Zamparini e l’ossessione per il fisco: “C’è l’Agenzia delle entrate sopra, caz…”

Inchiesta Palermo Calcio, Zamparini e l’ossessione per il fisco: “C’è l’Agenzia delle entrate sopra, caz…”

Ancora intercettazioni con Zamparini protagonista, il patron rosanero sarebbe stato avvertito al fine di evitare l’esecuzione nei suoi confronti di una misura cautelare: "Non hanno ancora finito di perseguitarci"

Mediagol92

L'inchiesta che sta travolgendo il patron del Palermo continua ad essere all'ordine del giorno. Le intercettazioni telefoniche sono il fulcro per riuscire a capire effettivamente cosa è successo e come l'imprenditore friulano ha gestito dal punto di vista economico la società rosanero.

Il dossier trasmesso dai pm di Palermo alla procura di Caltanissetta, specializzata nell’ambito dei reati commessi nell’ambito della magistratura, contiene delle informazioni importanti. Le indagini, infatti, si stanno concentrando su una possibile "talpa" che avrebbe permesso a Zamparini di dimettersi preventivamente ed evitare l'arresto.

Secondo quanto riportato da La Repubblica "dopo la visita lampo di Giammarva, Zamparini sa che qualcosa di giudiziariamente grave pende sulla sua testa. E non sono le indagini di cui sa già da mesi". Difficile ipotizzare chi sia stato ad "avvertire" il patron che alle 20.33 del 3 maggio dice ad una sua collaboratrice: "Non hanno ancora finito di perseguitarci".

Dalle intercettazioni si comprenderebbe in maniera lampante che Zamparini è ossessionato dal fatto di avere dei fondi che possono essere aggrediti dal fisco. Tanto che il Gip Anfuso scrive che delle intercettazioni "emerge una netta ritrosia da parte dell’imprenditore nell’indicare sul territorio italiano un conto corrente sul quale far confluire somme di denaro". Il riferimento è al marzo del 2017, quando il patron rosanero incassa un milione e 360 mila euro da parte di una coppia di coniugi, per un contratto di finanziamento del 2015. Il pensiero di Zamparini ed i suoi collaboratori in quel caso sarebbe stato addirittura quello di rimandarlo indietro per poi chiedere un bonifico estero. Tanto che l'imprenditore friulano si sarebbe giustificato così con chi gli chiede il motivo affermando: "C’è l’Agenzia delle entrate sopra, caz...”.