"Sinceramente? Sto a pezzi, ma meglio così".
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Ilicic: “A Palermo difficile crescere come giocatore. Atalanta? Nessun dubbio ad accettare. Gasperini…”
L'intervista all'ex trequartista del Palermo, ora di proprietà dell'Atalanta: "Gasperini arrivò a Palermo a campionato iniziato, ed entrare così in corsa non è facile. Giocammo molto bene, e io mi sono trovato benissimo".
Parola di Josip Ilicic. Il trequartista sloveno, passato a titolo definitivo all'Atalanta dopo una lunga esperienza in quel di Firenze, è stato intervistato ai microfoni de 'La Gazzetta dello Sport': fra i temi trattati dal classe '89 anche il suo rapporto con il tecnico, Gian Piero Gasperini, che lo ha già allenato al Palermo nella stagione 2012-13.
"In realtà, lui arrivò a Palermo a campionato iniziato, dopo tre giornate, ed entrare così in corsa non è facile. Non abbiamo fatto la preparazione con lui, però giocammo molto bene, e io mi sono trovato benissimo. Purtroppo, a Palermo cambiando spesso allenatore era difficile crescere come giocatore - ha dichiarato Ilicic -. La sua preparazione è molto diversa a quella a cui ero abituato, che era più tecnica. Però preferisco sia così, perché so che servirà quando dovremo giocare ogni tre giorni. Quest'anno c'è l'Europa League: trasferte, viaggi, pochi allenamenti. Serve una preparazione così pesante: meglio soffrire un po' adesso ma star bene tutto l'anno".
ATALANTA - "Niente Samp? Sulla vicenda del mio trasferimento non voglio tornare troppo, sono cose che possono capitare nel calcio: dico solo che finché non c'è la firma non si è concluso niente. Se è stata una decisione difficile? In realtà no, quando mi è arrivata la chiamata dell'Atalanta non ci ho pensato neanche un secondo. Conoscevo la piazza, perché Kurtic me ne ha parlato spesso, ero stato anche in città, e ho deciso: vado là, perché oltre a giocare l'Europa League l'Atalanta è una società che mi è sempre piaciuta, per la tifoseria, per lo stadio. Con Kurtic mi sentivo spesso durante l'anno, e mi ha parlato spesso dell'Atalanta. Della società, dell'organizzazione, del centro sportivo: sono tutti aspetti determinanti. Se c'è un ambiente positivo in cui lavorare è tutto più facile".
FIORENTINA -"Ben venga la concorrenza? Certo. Nessuno può giocare 45-50 partite. Meglio ci sia qualcuno che deve giocare al tuo posto quando sei stanco piuttosto che avere il pensiero di dover tornare in campo tre giorni dopo una partita che ti ha stremato. E uno dei problemi che abbiamo avuto alla Fiorentina, non avere ricambi. Qui all'Atalanta penso di segnare di più, perché rubi palla e attacchi la porta. Con la Fiorentina c'erano partite che non riuscivo mai a tirare in porta...", ha concluso l'ex rosanero.
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