"Gilardino non fa al caso del Palermo, nel senso che per i nostri standard è troppo forte. E poi è inadeguato al nostro gioco fatto di pochi cross in area".
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Il Foglio: così Gilardino ha zittito Zamparini
Il bomber classe '82 più forte delle parole dell'ineffabile presidente.
A fine febbraio Maurizio Zamparini aveva sentenziato così sul conto del suo bomber. Quello che, nonostante l'età, nonostante i giudizi del suo datore di lavoro, nonostante le parole, nonostante tutto, è lì, pronto a segnare il gol della speranza per i siciliani. E' il giocatore che può tirar fuori dalla palude i rosa: non proprio uno inadatto alla piazza palermitana.
Gilardino c'è e vuol farlo sentire a tutto l'ambiente, anche se la voce ha deciso di abbandonarlo per qualche ora. L'ha persa per esultare ai goal del Palermo: prima il suo sigillo, poi quello di Trajkovski. Frosinone battuto e retrocessione praticamente certa (per i ciociari).
L'edizione odierna de 'Il Foglio' celebra così le gesta del centravanti di Biella.
"Sono passati dieci anni ormai, i sopravvissuti sul campo sono sempre di meno, eppure servono ancora. Sono i reduci di Berlino 2006, quelli che hanno sollevato l'ultima Coppa del Mondo con colori azzurri. E che oggi, a dispetto dell'età e degli acciacchi, tengono ancora botta, a dimostrazione che in quella squadra il carattere era il vero motore, molto più della tecnica e molto più della tattica. Di Alberto Gilardino si erano perse le tracce. Era piuttosto scomparso quando aveva deciso di volare in Cina e di portare un po' del calcio italiano laggiù, ricevendo in cambio ricchi assegni - si legge nell'edizione online del quotidiano generalista -. Una scelta durata lo spazio di un campionato, appena assaggiato e subito abbandonato per un ritorno in prestito alla Fiorentina, anch'esso insapore. In estate la scelta di andare a Palermo. Un'esperienza massacrata da un'alternanza di allenatori talmente vorticosa da mandare in confusione anche le personalità più solide. Gilardino ha avuto la forza di non smarrirsi, come aveva fatto al Milan, quando lo accusavano di non saper più trovare la porta. Più forte anche delle parole dell'ineffabile Maurizio Zamparini, che ha un modo tutto suo di infondere fiducia nei suoi dipendenti: 'E' un gran giocatore, ma Palermo non è la piazza giusta per lui', aveva chiosato in maniera curiosa (chi li sceglie i calciatori al mercato?) non più tardi di febbraio. Oggi appare vero il contrario. Ossia che Gilardino sia il giocatore giusto per Palermo. Come raccontano i nove gol realizzati (dieci totali in stagione), l'ultimo domenica nella vittoria a Frosinone che ha riacceso una flebile speranza per la salvezza. Con carattere da campione del mondo, come si addice a uno nato il 5 luglio 1982, il giorno di Italia-Brasile 3-2 al (fu) Sarriá di Barcellona".
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