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Francavilla-Mediagol: “Palermo, professione d’amore. La mia storia rosanero, gioie, aneddoti e retroscena. La verità su Arkus e Lucchesi. Zamparini e Mirri…”

Professionalità, passione e dedizione totale alla causa rosanero: il dottor Cristian Francavilla, ex responsabile sanitario del Palermo, ripercorre in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it il suo intenso percorso con l'allora club di Viale del...

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L'amore per i colori sociali, il senso di appartenenza ad un club, l'indissolubile patrimonio di legami umani che divengono fulcro e dote indelebile di un'importante e significativa esperienza professionale. Il percorso del dottor Cristian Francavilla in qualità di responsabile sanitario del Palermo calcio è iniziato sette anni fa per concludersi ufficialmente al termine della scorsa stagione calcistica. Dai fasti della massima serie all'infausta parentesi Arkus Network, preludio di un epilogo rovinoso culminato nell'estromissione della vecchia società dall'universo del calcio professionistico. L'ex figura apicale dello staff medico del club rosanero ha concesso una lunga ed interessante intervista alla redazione di Mediagol.it in cui ha illustrato con dovizia di particolari dinamiche, stati d'animo, momenti topici e retroscena della sua lunga parabola in seno al club rosanero. Riferimento professionale ed al contempo umano per calciatori, dirigenti e staff tecnico, Cristian Francavilla ha sfogliato idealmente ai nostri microfoni l'album dei ricordi più belli e suggestivi. I trionfi sul campo, la simbiosi tra squadra e tifoseria, le amicizie vere e profonde nate con diversi profili con cui ha condiviso anni indimenticabili, all'insegna di sinergia, collaborazione e rispetto dei ruoli. Stagioni ricche di gratificazioni e non prive di momenti critici, competenza, deontologia, dedizione assorta e totale alla causa rosanero. Mille sacrifici ed altrettante emozioni. La prestigiosa carica di componente dello staff medico-scientifico della Lega B, la fervida attività didattica e di ricerca in ambito universitario e l'auspicio che la nuova proprietà riesca a riportare il Palermo ai livelli che gli competono.

"La mia parabola professionale con il Palermo Calcio è stata lunga, intensa e ricca di gratificazioni di varia matrice. Un percorso estremamente impegnativo, non privo di elementi di criticità di ogni sorta, ma che mi ha lasciato in dote un inestimabile patrimonio sul piano umano oltre alle numerose soddisfazioni di carattere professionale. Divenni parte integrante dello staff diretto dal dottor Fernando Battistella nella stagione 2012-2013 e lavorai di concerto con lui ed il dottor Paolo Minafra in qualità di Responsabile Sanitario del club. La stagione successiva, che coincise con il ritorno immediato in massima serie a suon di record targato Beppe Iachini, divenni di fatto responsabile unico dell'area sanitaria, incaricato di sovrintendere e coordinare l'attività lavorativa dell'intero staff. Chiaramente, il mio era un ruolo totalizzante sul piano professionale, che richiedeva impegno e reperibilità quasi incondizionata e istantanea, in linea con le dinamiche e le esigenze di una squadra di calcio professionistica che militava in Serie A o B. A tal proposito, ricordo gli attacchi improvvisi di appendicite di Daprelà e Maresca, piuttosto che le fratture multiple occorse a Morganella durante Cesena-Palermo o la frattura al setto nasale e mascellare ad Andelkovic nel corso di Roma-Palermo. Non dimentico il trattamento efficace svolto dal mio staff alle ginocchia di Rajkovic che ha rimesso in sesto il calciatore dopo l'intervento, non perfettamente riuscito, effettuato in Belgio. In qualsiasi momento devi farti trovare pronto a gestire un'emergenza e intervenire in prima persona come da nuovo diktat societario. Il ruolo ovviamente assorbiva quasi per intero il tempo a mia disposizione. Oggi che ho chiuso il mio rapporto contrattuale con la vecchia proprietà, ho avuto modo di riprendere la mia attività didattica e di ricerca in ambito universitario, prestando al contempo la mia professionalità per diverse società dilettantistiche e scuole calcio locali con cui collaboravo già prima di insediarmi nello staff medico del club di Viale del Fante. L'ASD Renzo Lo Piccolo di Terrasini mi ha nominato Responsabile Sanitario e la cosa mi gratifica, ma mi preme sottolineare l'effettiva funzione e l'importanza del medico sportivo in seno ad un'accademia formativa che avvia i ragazzi all'introduzione nel mondo del calcio. La mia attività non si limita semplicemente all'ambito della certificazione atta a comprovare l'idoneità agonistica dei giovani atleti, ma si estende anche al monitoraggio costante dello sviluppo muscolo- scheletrico dei ragazzi, con particolare attenzione all'eventuale insorgere di problematiche di matrice posturale. La mia qualifica di docente di medicina dello sport e professore associato di malattie dell'apparato locomotore all'Università di Enna si concilia con la fervida attività di ricerca che svolgo periodicamente sulla materia. Ho pubblicato diversi studi sull'argomento, sui media e sulle riviste internazionali specializzate nel settore. Inoltre, ho presentato un progetto denominato "Lo Sport di oggi, la salute di domani" imperniato proprio sull'incidenza delle alterazioni posturali nell'insorgenza delle varie patologie, lombalgie piuttosto che discopatie e problematiche affini, in età adulta. Un progetto finalizzato a correggere e prevenire, garantendo in primis la salute dell'atleta, unitamente al corretto sviluppo, con annessi benefici sotto il profilo atletico e prestazionale, dell'apparato muscolo scheletrico. Altrettanto importante l'esecuzione delle ecocardiografie al fine di scongiurare l'esistenza di alterazioni o anomalie congenite, e prevenire il rischio di serie patologie di natura cardiovascolare inconciliabili con lo svolgimento di attività sportiva agonistica. Il progetto è stato particolarmente apprezzato nelle varie scuole calcio locali con cui intrattengo un proficuo rapporto di collaborazione e consulenza. Tornando al Palermo, ho tanti di quei ricordi meravigliosi che è difficile fare una selezione. Indimenticabile è il flash che mi riporta alla mente la costante e massiccia presenza della nostra tifoseria in tutte le trasferte nel corso di ogni stagione calcistica,  così come il meraviglioso anno della trionfale promozione con Dybala, Vazquez, Belotti e Iachini in panchina. Ma anche i rapporti umani, di stima e amicizia, con Lazaar, Barreto, Sorrentino, Monachello, Morganella, Belotti e tanti altri. Ho curato e visto transitare dal Barbera campioni straordinari, ma se devo sceglierne uno dico Dybala. Secondo me Allegri alla Juventus non ne ha saputo sfruttare al meglio le potenzialità, finendo per svilire il suo immenso talento. Anche il Gallo Belotti è un grande, ha margini di crescita eccezionali e può consacrarsi un grande centravanti anche con la maglia della Nazionale. I rapporti con gli allenatori sono stati quasi sempre ottimi, con tutti tranne uno che preferisco non citare. Da Gasperini a Iachini, da Corini a Stellone, c'è sempre stata stima, collaborazione, dialogo e rispetto dei ruoli. Foschi lo ritengo il totem dei ds, con lui ho avuto un rapporto vero e franco, fatto anche di bruschi scambi di vedute ma leale e sincero. Anche Perinetti lo ritengo un professionista di primissimo livello. La triste parentesi Arkus Network credo si commenti da sé. Quando ebbi il primo impatto con Salvatore Tuttolomondo rimasi colpito dalla dialettica estremamente fumosa, una proprietà di linguaggio incentrata su un eloquio fluente ma totalmente privo di contenuti, si poneva con un tono inquietante che non mi lasciava presagire nulla di buono. Lucchesi è stato a dir poco ambiguo e scorretto, congedò il sottoscritto ed il mio staff dicendo che avrebbe dovuto ripulire il club da qualsiasi retaggio che riconducesse alla gestione Zamparini. Poi, però, ha confermato la storica direttrice amministrativa, nonché profilo fiduciario, dell'ex patron friulano. In una fase in cui dipendenti e maestranze attendevano gli stipendi arretrati e la squadra rischiava di non essere iscritta al campionato, si è pagato il suo compenso per appena 15 giorni di lavoro con esiti oggettivamente rovinosi. Stava già predisponendo l'ingaggio del nuovo staff sanitario, e avrebbe contattato, tra gli altri, alcuni componenti dell'equipe attualmente in carica nel nuovo Palermo di Hera Hora. Sia chiaro, non ho nulla di personale nei confronti dei colleghi che compongono lo staff sanitario del nuovo Palermo, ma la circostanza fa riflettere. Non conosco Mirri né Tony Di Piazza, ho visto le interviste del patron della Damir e ho capito che è realmente un grande tifoso del Palermo. Mi auguro possa portare il club più in alto possibile. Io non l'ho mai cercato, né mi sono proposto a differenza di tanti altri miei concittadini. Ho un'immagine, una professionalità ed una credibilità ampiamente documentata ed unanimemente riconosciuta. Chi vuole avvalersi della mia collaborazione sa come contattarmi. Ma sinceramente tornare a far parte dello staff sanitario del Palermo non è ad oggi una prospettiva di mio interesse. Sono felice che il Palermo sia tornato in mano ad un palermitano, mi auguro soltanto che non vengano ripristinati i vecchi metodi consolidati nella nostra città, dove troppo spesso non vigono criteri meritocratici nella selezione dei profili professionali ma piuttosto si attinge sempre dalla medesima rete di amicizie. Oggi mi onoro di essere un componente dello staff medico- scientifico della Lega B, per volere del presidente Balata, e se patron di club importanti mi chiamano ancora per avvalersi di qualche consulto in via amicale, significa che il mondo del calcio riconosce la bontà del lavoro che ho svolto in tutti questi anni. Nel 2015 lo staff sanitario del Palermo guidato dal sottoscritto fu, dati alla mano, il secondo più performante in Serie A dopo quello del Napoli nella prevenzione degli infortuni di natura traumatica. Zamparini? Per me non è quella figura incline alla negatività assoluta che in molti dipingono. Non lo dico per piaggeria, la ritengo una persona con cui è gradevole stare e confrontarsi. Ha certamente commesso da essere umano i suoi errori, ma non bisogna dimenticare quanto di importante e positivo ha fatto per il club. La lontananza da Palermo ha fatto sì che si fidasse talvolta di qualche persona sbagliata. Per quanto mi riguarda Zamparini rimane un grande uomo e un grande presidente. Resto comunque un innamorato dei nostri colori sociali e della squadra della mia città e continuerò quotidianamente a gridare idealmente nel mio cuore Forza Palermo!"