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Fiore: “Vi racconto le mie origini, serie A? Si, perché siamo squadra. Su Coronado e Nestorovski…”

PALERMO, ITALY - JANUARY 11:  Corantin Fiore poses during his presentation as new player of US Citta' di Palermo at Carmelo Onorato training session on January 11, 2018 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Le parole del numero 23 rosanero, Corentin Fiore, che racconta le sue origini tra Belgio e Calabria, soffermandosi sulle proprie ambizioni personali ed obiettivi stagionali con la maglia del Palermo...

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Corentin Fiore si racconta.

Giunto dal Belgio per aiutare il Palermo nella rincorsa alla Serie A, il difensore centrale ex Standard Liegi dai piedi buoni (mancino), 23 anni da compiere a marzo, di origini calabresi, è il primo calciatore belga della storia del club rosanero.

Intervistato ai taccuini del Corriere dello Sport, il giocatore belga spiega le sue origini: "Il primo a partire in cerca di fortuna fu nonno Luigi, originario di Cosenza, che adoravo. Emigrò a Charleroi con i suoi sei figli. Tutte le domeniche ascoltavo i suoi racconti affascinanti, bagnati di lacrime e fatica. Mi implorava: ragazzo, non dimenticare quello che ho passato, cercati una vita migliore".

In carriera una sola squadra fino a questo momento, ossia lo Standard Liegi: "Dopo Forchies, giocai a Charleroi e quando arrivava lo Standard gli allenatori chiedevano a papà: 'E Corentin? Quando ce lo dai?' Lo Standard? La mia seconda casa. Come immagino il mio primo gol? Ultimo minuto, su punizione, decisivo. E corsa per tutto il campo".

Durante l'intervista, spazio anche a qualche curiosità personale: "Amo il tennis, l'Nba, Valentino Rossi, la Formula 1. Ho tatuaggi in tutto il corpo, alcuni religiosi. Credo in Dio. Sul braccio sinistro ho inciso le date di nascita più significative e il rosario che il nonno portava al collo e che ho ereditato. Mi piace Celentano - prosegue Fiore -. Magari metterò il mister alla prova con una canzone facile: Azzurro".

E sulle possibilità di promozione del Palermo nell massima serie italiana, Corentin non ha alcun dubbio: "Sì, perché siamo squadra. A parte l'ultimo risultato, ha un cuore vincente, i reparti si aiutano, il contropiede è micidiale. Nestorovski? Non vorrei averlo come avversario. Coronado è stato il primo ad incuriosirmi. Ed io? Sono pronto".

Il sogno di Corentin Fiore: "Champions e Coppa del Mondo. Sono superstizioso: negli spogliatoi bacio il rosario del nonno e dopo salgo i gradini col piede sinistro in avanti. Quando perdo mi arrabbio, non ho paura di niente e di nessuno, solo di restare un giorno da solo. Se vedo un brutto voto mi girano, ma prometto di far cambiare idea a chi me l’ha dato. La persona che vorrei conoscere? Buffon. Magari se legge...".