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Fine di un’era ormai vicina, il Palermo agli americani: Zamparini verso la cessione

Fine di un’era ormai vicina, il Palermo agli americani: Zamparini verso la cessione

Il Palermo si prepara a una svolta societaria: a giorni l'ufficialità del passaggio delle quote di Zamparini al fondo d'investimento americano. Il club rosanero cambierà proprietà dopo 15 anni.

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Era sabato 21 luglio 2002. 15 anni fa il Palermo Calcio veniva rilevato da Maurizio Zamparini che dava avvio alla sua presidenza.

Oggi, 5334 giorni dopo, ecco la svolta che era ormai nell'aria: il patron friulano si appresta a cedere le quote della società rosanero. Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto e discorsi appena sfiorati, ma mai approfonditi con imprenditori di qualsiasi nazionalità, ecco l'accordo totale con un fondo d'investimento americano. Il passaggio di consegne - come più volte ripetuto - non riguarderà solamente il Palermo Calcio (fiore all'occhiello dell'impero zampariniano e strumento grazie al quale l'imprenditore friulano si è creato un'immagine in tutto il mondo), bensì l'intero Gruppo Zamparini, vale a dire le sue aziende che col calcio c'entrano poco.

Nomi e cognomi degli investitori statunitensi che subentreranno in società? Lo stesso Zamparini - che nei giorni scorsi si è recato all'estero per raggiungere l'accordo di massima - è stato invitato a mantenere massimo riservo, pena la sospensione delle trattative. Ma, stando a quanto riferito dall'attuale patron, i dettagli verranno svelati già nei prossimi giorni, quando - salvo inattesi sviluppi - arriverà la stretta di mano ufficiale e dunque l'annuncio. Zamparini rimarrà in qualità di presidente onorario: le decisioni, in buona sostanza, non saranno più appannaggio suo, bensì della cordata che rileverà le quote societarie.

La fine di un'era in casa Palermo. Un periodo, lungo quasi quindici anni, che ha regalato gioie, ma anche rifilato parecchie delusioni ai tifosi: da viale del Fante sono passati campioni assoluti (Luca Toni, Edinson Cavani, Javier Pastore e Paulo Dybala, solo per fare quattro nomi), è stata raggiunta per ben cinque volte l'Europa League (nel 2005-06, nel 2006-07 e nel 2007-08 si chiamava ancora Coppa UEFA). L'altra faccia della medaglia però illustra anni (specialmente i recenti) di gestione insensata, del tutto incondivisibile: nel 2012-13 la retrocessione in B, nel 2015-16 il miracolo a firma Ballardini (ma soprattutto Sorrentino, Maresca e Gilardino, giocatori scartati dal presidente, ma poi ripescati dall'allenatore), quindi le infinite difficoltà della corrente annata. Difficoltà non più affrontabili dal patron che - spinto dalla piazza, la quale costantemente ha invitato il patron a passare la mano a investitori con maggiori disponibilità economiche - ha incontrato cordate di ogni tipo nell'ultimo periodo: dai cinesi (ancora oggi i nomi sono ignoti ai più) al Frank Cascio, prima ancora messicani e arabi. Quella con gli americani (totalmente sconnessi da Cascio o Viola) sarà una storia differente. La certezza, però, la si avrà nelle prossime ore.

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