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Edy Reja: “Palermo è Palermo. Se mi chiamassero i rosanero…”

Edy Reja: “Palermo è Palermo. Se mi chiamassero i rosanero…”

È il nome più caldo per la panchina rosanero dell'anno prossimo. Parla Edy Reja: "Non ho ancora deciso cosa farò, ma gradirei lavorare a Palermo".

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Quattro promozioni in carriera dalla B alla Serie A. Mister Edy Reja è tra i principali candidati alla panchina del Palermo per la stagione 2017-18, quella in cui i rosanero saranno costretti a ripartire dalla cadetteria.

Il profilo del tecnico goriziano rientrerebbe nei piani di Paul Baccaglini che in questi giorni sarà chiamato a chiudere definitivamente l'operazione relativa al passaggio di proprietà del Palermo Calcio, rilevando il 100% delle quote del club di viale del Fante. Un nome, quello di Reja, che avrebbe lo scopo di rompere definitivamente con il passato: né Iachini, né Corini, quindi, perché sono tra gli ultimi allenatori dell'era Zamparini.

E Reja - che a Palermo ha giocato da calciatore ma non ha mai allenato, sebbene le insistenti richiesti di Zamparini - si dice pronto ad ascoltare qualsiasi proposta proveniente dalla Sicilia. "Non nascondo che gradirei in maniera particolare lavorare a Palermo", premette l'allenatore quasi 72enne (li compirà ad ottobre, ndr). Reja conferma di non aver ancora preso una decisione in vista del prossimo campionato, lui che è fermo da un anno: l'ultima esperienza risale alla stagione 2015-16 sulla panchina dell'Atalanta. "Ho appreso del cambio societario in corso a Palermo e dico dunque che sarà necessario capire quali saranno i programmi della nuova proprietà - prosegue Reja in un'intervista al Giornale di Sicilia -. Davanti a una chiamata, sarei pronto a valutare questa possibilità senza alcuna preclusione per la serie B. Palermo è Palermo e resta una grande piazza a prescindere dalla categoria".

L'ex tecnico di Lazio e Napoli conferma gli svariati contatti avuti con Zamparini negli scorsi campionati: avance a cui ha sempre detto di no. "Il presidente mi aveva chiamato tempo fa per propormi la panchina. Io avevo da poco, per mia volontà, terminato l'esperienza a Bergamo con l'Atalanta, una decisione figlia della voglia di prendermi un po' di riposo. Poi c'è stato qualche altro contatto e altre chieste da parte di altre squadre. Ha prevalso però la volontà di prendermi un anno di pausa". E su Baccaglini conclude: "Di lui mi ha colpito il suo entusiasmo: il calcio di oggi ha bisogno di questo aspetto e d gente che crede ancora in questo sport".