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Dragotto: “La Serie C non mi interessa. Arkus Network? Dovrebbero mostrare i soldi già versati”

Dragotto: “La Serie C non mi interessa. Arkus Network? Dovrebbero mostrare i soldi già versati”

L'intervista all'imprenditore palermitano e fondatore di "Sicily by car", Tommaso Dragotto

Mediagol97

Il futuro societario del Palermo Calcio, oltre che chiaramente dai fratelli Tuttolomondo, passa pure dallo sforzo di un gruppo di imprenditori della città che ha presentato una manifestazione formale d'interesse per rilevare una quota minoritaria del club.

Fra i soggetti coinvolti in questa cordata locale c'è anche Tommaso Dragotto, in precedenza sponsor del club rosanerocon la sua "Sicily by car" ed ora possibile azionista della società di Viale del Fante, qualora l'offerta proposta dagli imprenditori palermitani dovesse andare in porto con Arkus Network: "Non amo essere azionista di minoranza, solitamente - afferma il noto imprenditore ai taccuini de Il Giornale di Sicilia -, questo è però un contributo che voglio dare considerando il mio cognome e la mia azienda. Se c'è da uscire qualche soldo, mi sta bene. Bisogna però capire bene cosa stia succedendo".

Il riferimento è ovviamente alle vicende che vedono la società siciliana in bilico tra la Serie B e la C, con un giudizio della Corte federale d'appello rinviato al prossimo 29 maggio. Senza una vera e propria certezza sulla categoria in cui militerà il Palermo Calcio la prossima stagione sportiva, Dragotto non intende farsi carico di tale operazione: "La Serie C non mi interessa", si limita ad ammettere l'imprenditore, che ha dato la propria disponibilità a partecipare insieme ad altri industriali palermitani.

Tra questi: la Alessi spa, Luciano Basile (vicepresidente di Confindustria Palermo), Giuseppe Russello (proprietario di Omer Spa), Filippo D'Angelo (Demetrix srl), Giancarlo Bisconti (Gi.Bi. Auto), Roberto Tobia (presidente di Federfarma Palermo) e Salvatore Nigito, titolare dell'omonimo studio medico.

Una partecipazione, quella di tali imprenditori locali, che resterebbe legata alle sorti del club rosaneroin sede di giustizia sportiva e non solo. Tommaso Dragotto, infatti, non nega di avere delle perplessità pure in merito all'attuale proprietà: "Non credo in Arkus, ho già dichiarato pubblicamente cosa penso e dovrebbero mostrare i soldi già versati, per dimostrare la loro serietà al pubblico palermitano".

La cordata di imprenditori palermitani, però, non intende farsi avanti per rilevare l'intero pacchetto azionario del club di Viale del Fante, anche se la loro presenza potrebbe essere utile alla società per portare avanti i propri progetti: "Non ci proponiamo come alternativa - conclude Dragotto - ma come sostegno alla proprietà, con circa tre milioni di euro".