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Luglio 2013, un nuovo ciclo. Come la fenice, il Palermo di Maurizio Zamparini doveva rinascere dalle proprie ceneri. Tra riconferme, giovani promettenti e innesti di categoria, i rosanero ripartivano dalla Serie B. Entusiasmo genuino, Troianiello protagonista negli spogliatoi e amuleto imprescindibile. In quell'organico sembrava potesse trovare fortuna anche Davide Di Gennaro, adesso al Cagliari. Un ruolo che, secondo i progetti di Gattuso, avrebbe interpretato senza 'se' e senza 'ma' - quello del trequartista in un 4-2-3-1 - e una maglia abbastanza pesante... la 10 di Fabrizio Miccoli, che intanto tornava a Lecce. Per accaparrarsi quel numero esborsò ben 500 euro in un'asta benefica tra i rosanero. "In verità erano mille - spiega sorridente lo stesso Di Gennaro in un'intervista al Guerin Sportivo domani in edicola -. Pagai quella maglia a caro prezzo. La dieci era libera e Barreto mi convinse a prenderla per evitare che finisse a Kyle Lafferty - aggiunge -. Quel Palermo lì era talmente forte da avere due squadre in grado di vincere il campionato".
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