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Delneri-Mediagol: “Palermo? Svelo i miei ricordi. Tutto su Zamparini, Rinaudo e Santana, tra Amauri e Toni…”

L'intervista esclusiva concessa da Luigi Delneri, ex tecnico tra le altre di Chievo, Palermo e Juventus, alla redazione di Mediagol.it

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Luigi Delneri si racconta.

Il Palermo targato 2005-2006, una squadra che vantava calciatori di altissimo livello, quattro dei quali il 9 luglio di quattordici anni fa hanno sollevato al cielo la Coppa del Mondo a Berlino. Era il Palermo di Grosso, Barzagli, Zaccardo, Barone, Corini, Tedesco. In quell'annata, il tecnico originario di Aquileia, friulano doc, rimase alla guida della compagine rosanero per trentuno partite (22 gare di campionato, 6 di Coppa UEFA, 3 di Coppa Italia). Poi, la scelta da parte di Maurizio Zamparini di sollevare dall'incarico Delneri per affidare la panchina a Giuseppe Papadopulo. Era il 29 gennaio 2006 ed il giorno prima il Palermo aveva perso in casa contro il Siena per 3-1.

L'esperto allenatore classe 1950 era approdato nel capoluogo siciliano, raccogliendo la difficile eredità di Francesco Guidolin. Sei vittorie in campionato, otto pareggi e otto sconfitte, imbattuto nelle gare europee disputate, la breve esperienza di Delneri in quel di Palermo, al cospetto del verdetto insindacabile dei numeri, non è stata sostanzialmente così negativa come il patron Zamparini volle far credere al momento dell'esonero. Intervistato in esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, lo stesso Delneri ha ripercorso virtualmente le gesta di quella stagione, spendendo parole al miele nei confronti di Mario Alberto Santana, che ha scelto in estate in rosanero a distanza di diversi anni per aiutare il club di Dario Mirri a conquistare la promozione in Serie C ed a tornare nell'universo del calcio professionistico.  Il nuovo percorso dirigenziale in Sicilia di Leandro Rinaudo, il rapporto con Zamparini ed una valutazione tra i profili di Amauri e Toni tra gli altri temi approfonditi dall'ex tecnico di Roma e Juventus nel corso dell'intervista esclusiva concessa alla redazione di Mediagol.it.

"Il mio ricordo dell'esperienza sulla panchina del Palermo? Santana è uno dei miei giocatori rosanero dell'epoca che è ancora in attività e che sta facendo bene sotto tutti i punti di vista al Palermo, Mario è un ragazzo di grande spessore che ho avuto anche al Chievo e che ricordo con molto piacere sia sul piano umano sia sotto il profilo calcistico. Non è giovanissimo e nella parte finale della sua carriera ha scelto di accettare una piazza che conosceva molto bene, l'ha fatto per amore. Ricordo che fummo protagonisti di una partenza molto importante, poi come in tutti gli ambiti, i risultati incidono su quello che erano il percorso e gli obiettivi anche se la squadra si sarebbe potuta serenamente salvare anche senza cambi. Alla fine ha mantenuto la categoria brillantemente e hanno poi avuto modo di potersi riprendere, risalire la china e disputare anche campionati importanti. In quell'anno lì si son persi in sede di mercato estivo giocatori di livello e abbiamo valorizzato e portato in Nazionale giocatori del calibro di Grosso, Zaccardo e Barzagli. Si sarebbe certamente potuto fare di più avendo del tempo, ma nel mondo del calcio ci vuole equilibrio e non sempre questa è una componente preponderante nel compiere determinate scelte. Ho un ottimo ricordo della città e dell'ambiente palermitano soprattutto per il calore del tifo, spero tornino presto ai massimi livelli. Vedo che in Serie D stanno facendo un campionato importante, il mio auspicio è che il club possa tornare a essere quella realtà solida che porta il nome di Palermo in giro per l'Italia con molta onestà e chiarezza. Partinicaudace? Ho mantenuto ottimi rapporti con diverse persone del luogo e recentemente sono stato al matrimonio del figlio di Mario Sala che all'epoca ricopriva il ruolo di direttore sportivo. Sono rimasto in splendidi rapporti sebbene si parli di tanti anni fa (fine '80 e inizio '90), ho dei ricordi felici di quei ragazzi che giocavano con me. L'allenatore ricordo che faceva di tutto: dal bagnare il campo al calciare in porta. Ho un ottimo ricordo di Partinico e ho anche mantenuto i contatti con la presidentessa dell'epoca, con Bertolino e il figlio oltre che con Mario Salvia", sono state le sue parole.

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