serie b

Cremonese-Palermo 2-0: blackout tecnico e mentale, rosa confusi e sterili. Arini e Migliore firmano il successo grigiorosso

Mediagol2

PRIMO TEMPO - Sintonizzare mente, cuore ed anima solo sulle frequenze del rettangolo verde. Missione quasi impossibile per la compagine di Roberto Stellone in ragione del ciclone mediatico e giudiziario che ha travolto l'ex patron Zamparini e che getta inquietanti ombre anche sul recente passaggio di proprietà, delineando una situazione finanziaria preoccupante per il club in chiave presente e futura. Tuttavia, il Palermo è obbligato a cercare sul campo uno scorcio di serenità per non dilapidare quanto di buono costruito fin qui in stagione, riscattare il passo falso interno contro la Salernitana e consolidare un primato che costituisce una delle poche certezze in questo frangente dalle parti di Viale del Fante.

Stellone fa, suo malgrado, la conta degli assenti e cerca di ovviare all'emergenza, tecnica e psicologica, che ha caratterizzato questa interminabile viglia della sfida ai grigiorossi. Out Aleesami, Mazzotta, Rajkovic, Pirrello e Nestorovski, non più in organico Embalo partito con destinazione Cosenza.

Il tecnico rosanero opta per l'ormai familiare 4-3-2-1: Brignoli tra i pali, Rispoli e Salvi esterni bassi, con l'ex Cittadella adattato sul binario mancino, Bellusci-Szyiminski coppia di centrali difensivi. Jajalo schermo e riferimento in mediana affiancato da Chochev e Murawski. Falletti-Trajkovski tandem di trequartisti tra le linee, Moreo terminale offensivo. Panchina per Haas e Puscas pronti a subentrare in corsa.

La Cremonese di Rastelli è squadra quadrata, esperta e dotata di buone individualità per la categoria. I nuovi acquisti Soddimo e Strizzolo, così come Claiton, Arini e Piccolo, garantiscono qualità ed esperienza alla formazione grigiorossa. Il primo squillo è di marca siciliana: percussione poderosa in slalom di Moreo che squarcia la linea difensiva lombarda ma calcia debole e centrale tra le braccia di Ravaglia.

Buona intensità e grande densità su entrambi i fronti, primi venti minuti caratterizzati da grande vis agonistica e non grande fluidità nello sviluppo della manovra. Chochev si becca un giallo al minuto 25 per un tackle giudicato fin troppo energico dal direttore di gara al culmine di una vigorosa contesa in zona nevralgica.

Ancora l'ottimo Moreo, dopo aver lavorato di fino un pallone in mediana ed eluso con una magia la marcatura, innesca una ficcante ripartenza rosa: dopo lo scarico di Salvi, Jajalo calibra un cross con il contagiri per la testa del liberissimo Chochev ma il bulgaro incorna troppo centralmente e Ravaglia blocca senza patemi.

L'ex Venezia è purtroppo costretto a dare prematuramente forfait poco dopo lasciando il posto a Puscas.

Strizzolo scippa un pallone in zona calda a Jajalo e si invola verso la porta avversaria, Bellusci lo stende di fisico e l'arbitro Marinelli gli sventola in faccia il cartellino giallo. Più che un classico albero di Natale, lo schieramento rosanero è  assimilabile ad un 4-4-1-1 con Trajkovski che parte molto largo a sinistra e Falletti che galleggia dietro la prima punta, George Puscas.

La Cremonese prova ad implementare i giri del suo motore e pareggia il conto delle occasioni: su un cambio di fronte, Piccolo elude con un dolce controllo a seguire la guardia di un disorientato Salvi chiamando Brignoli ad una complicata respinte di piede sul suo secco sinistro da distanza ravvicinata.

Clamorosa ingenuità di Trajkovski in chiusura di frazione: il macedone è lanciato a rete da un buco di Terranova ma non vede Falletti completamente solo al centro dell'area di rigore e calcia malamente a lato in diagonale.

Nel corso dell'ultimo minuto di recupero, Arini sbuca sulla spizzata di Claiton sugli sviluppi di un corner e batte l'incolpevole Brignoli siglando il vantaggio dei padroni di casa. Poco reattivo Salvi nella circostanza che non legge l'inserimento a fari spenti del centrocampista di Rastelli e perde totalmente la marcatura. Cremonese in vantaggio all'intervallo e gara in salita per gli uomini di Stellone.

SECONDO TEMPO - Il Palermo rientra in campo come intontito. La Cremonese continua a spingere e macinare gioco sulle ali del vantaggio ottenuto in chiusura della prima frazione, la compagine rosanero argina con evidente affanno ma non trova lucidità e qualità necessarie a riproporsi in sede offensiva. Una sorta di micro-impasse psicologica e nervosa che rende l'avvio di ripresa rosanero un desolante mix di caos ed approssimazione.

Stellone perde la pazienza per un off-side segnalato a Puscas e protesta in modo vibrante con il quarto uomo: Marinelli non gradisce e lo spedisce anzitempo negli spogliatoi. Le rare e macchinose iniziative del Palermo evaporano sull'altare di pressapochismo e sterilità e la Cremonese non sembra avere difficoltà nella gestione del match. Anzi, prima Brignoli si supera per alzare in corner il sinistro velenoso di Piccolo, quindi Migliore trova addirittura il raddoppio dalla distanza con il destro, gelando la compagine siciliana.

Logica conseguenza di quanto visto sul terreno di gioco, con una Cremonese quadrata, reattiva e incisiva nei momenti focali della gara ed un Palermo che si è ben presto sgretolato sul piano mentale e tecnico, sparendo letteralmente dal campo nella ripresa.

Stellone dispone l'ingresso del giovane attaccante Cannavò, all'esordio assoluto tra i professionisti, e richiama in panchina un impalpabile Chochev provando ad incrementare il peso offensivo nel finale.

Tuttavia, il raddoppio di Migliore pare aver abbondantemente chiuso i giochi, non tanto in relazione al punteggio quanto allo status di totale evanescenza ed apatia che attanaglia tangibilmente la formazione rosanero.

Piccolo, tracimante e decisivo per i suoi, lascia il posto a Carretta. La partita non ha più nulla da dire e si trascina fino al fischio finale senza ulteriori e sostanziali sussulti.  Rastelli si gode il meritato trionfo dei  padroni di casa, il Palermo si lecca le ferite profonde di un 2019 iniziato davvero sotto nefasti auspici sul piano calcistico.

Al netto di significative defezioni e relativi scompensi tecnico-tattici, la capolista sembra in preda ad una sorta di involuzione mentale e nervosa che ne sta inficiando identità e consapevolezze, figlia, probabilmente, anche del fragore generato dalle vicende giudiziarie e societarie che aleggiano minacciose attorno al club.