serie b

Carpi-Palermo 0-3: rosa straripanti al Cabassi! Spettacolo, tris e vittoria

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PRIMO TEMPO - Trasferta in terra emiliana per il Palermo di Roberto Stellone impegnato nel turno infrasettimanale del torneo cadetto. Compagine siciliana desiderosa di implementare la striscia di risultati utili coincisa con l'avvento in panchina del tecnico romano: sette punti in tre gare frutto di due vittorie ed il pari interno maturato qualche giorno fa contro il Venezia.

Assenti Trajkovski, Bellusci e Murawski, Stellone regala una vera e propria sorpresa alla lettura delle formazioni ufficiali. Tra i pali infatti non c'è Alberto Brignoli, che si accomoda in panchina, ma l'esperto Alberto Pomini al debutto da titolare in questa stagione.

Il tecnico rosanero opta per il 3-4-1-2 con Pomini in porta, Pirrello, Struna e rajkovic a comporre la linea difensiva, Rispoli e Mazzotta esterni alti sulle rispettive corsie. Jajalo-Haas coppia di interni, Falletti tra le linee a supporto del tandem Nestorovski-Moreo.

Il Palermo parte subito forte: approccio all'insegna dell'autorevolezza e dell'audacia, la compagine rosanero prende subito in mano il pallino del gioco, mostrandosi corta, alta ed aggressiva sul terreno di gioco.

Pronti via, due tagli interni di Mazzotta, ben lanciato da Struna, bucano la linea difensiva di Castori: nella prima circostanza l'esterno palermitano prova la battuta a rete ma trova il muro emiliano ,poco dopoi si defila dopo il controllo di petto ed offre a Nestorovski un assist d'oro con il macedone che non centra la porta di testa in tuffo.

Ritmo, intensità e fluidità nella circolazione della sfera della formazione di Stellone sembrano di un'altra categoria rispetto agli avversari. Una percussione di Jajalo palla al piede culmina nello scarico per Haas al limite dell'area: lo svizzero imbuca di prima per Falletti che, appena dentro l'area, salta secco l'avversario ed incrocia chirurgicamente col destro sul palo lontano. Pregevole la costruzione della trama, altrettanto preparazione e finalizzazione a firma del trequartista uruguaiano.

Vantaggio rosa logica conseguenza di un quarto d'ora di assoluto livello sfoderato dalla formazione di Stellone.

Il Carpi è palesemente disorientato e cerca di tenere botta e rimettere ordine. Dopo un paio di interessanti situazioni potenziali ancora di marca rosanero, la compagine emiliana prova ad imbastire una reazione, quantomeno sul piano nervoso. Gli uomini di Castori cercano di alzare vis agonistica, baricentro e linea del pressing, consci che lasciar giocare il Palermo concedendo tempo e spazio potrebbe risultare letale. La squadra di Stellone tira un po' il freno e prova a gestire, il Carpi inizia a vincere qualche duello in mezzo al campo, conquistando qualche seconda palla e commutandola in interessanti transizioni, vanificate da eccesso di foga e vizi di misura in sede di rifinitura.

La fase centrale della prima frazione è piuttosto convulsa e si sviluppa prevalentemente in mezzo al campo senza che le due squadre riescano a dare profondità alla manovra né a creare occasioni di rilievo. Il Palermo dà la sensazione di poter far male all'avversario ogni qualvolta accelera ed alza la cifra tecnica delle sue trame. Nestorovski spreca, con due conclusioni sballate col destro da buona posizione, un paio di spunti interessanti che potevano regalare il raddoppio ai suoi. Il primo tempo si chiude con l'espulsione di Pezzi che si guadagna il secondo giallo per un fallo tattico su Haas, costringendo i suoi a giocare in inferiorità numerica l'intera ripresa. Il Palermo va all'intervallo in vantaggio al culmine di un primo tempo in cui ha gestito con personalità e disinvoltura gara e avversario.

 

SECONDO TEMPO -  Ripresa che inizia sulla medesima falsa riga della prima frazione. Palermo che comanda le operazioni, con il Carpi che si dispone con una linea difensiva a quattro nel tentativo di ovviare all'inferiorità numerica ed arginare il più quotato avversario. I rosanero gestiscono male un paio di fraseggi in fase offensiva ed innescano due ripartenze emiliane che costringono al fallo prima Jajalo e poi Pirrello, con annessi cartellini gialli comminati ad entrambi. Moreo è tarantolato, pressa, incrocia, gioca di sponda con qualità ed intelligenza, funge da riferimento prezioso per i possessori di palla ed assiste al meglio Nestorovski. Proprio un'azione insistita in percussione della boa ex Venezia, costringe Colombi ad una non semplice parata a terra. La strenua resistenza del Carpi si sgretola al cospetto della maggiore caratura tecnica della compagine siciliana: brillante schema su palla inattiva dei rosanero, Struna ispira l'uno due Nestorovski-Jajalo ed il centrocampista bosniaco sfrutta la corta respinta di Colombi sul destro del macedone, siglando il meritato gol del raddoppio.

Palermo sul velluto e Moreo in trance agonistica: controllo e sterzata con il tacco in un fazzoletto, sinistro a giro fulmineo che lambisce il palo. L'episodio che complica inopinatamente la partita della formazione rosanero arriva poco dopo: Rispoli affonda gratuitamente i tacchetti su un avversario in caduta, il direttore di gara punisce ingenuità e malizia dell'esterno destro estraendo il cartellino rosso. Parità numerica ristabilita e Stellone che ridisegna il Palermo sul piano tattico. 4-3-2 con Pirrello e Mazzotta esterni bassi in retroguardia e Falletti intermedio sinistro in zona nevralgica. Ulteriore ed opportuno aggiustamento poco dopo: fuori Pirrello, già ammonito, dentro Salvi, specialista nel ruolo.

Nulla cambia nei rapporti di forze in campo. Il Palermo prosegue il suo monologo sciorinando un calcio armonioso, fluido e brillante. Trame fitte, lineari e scorrevoli e squadra di Stellone che si trova a memoria sul terreno di gioco: perfetti i tempi e le tracce della manovra che sfocia pericolosamente sia in ampiezza che in profondità. Fioccano le occasioni da rete per i siciliani ed arriva il tris: la percussione di Struna trova lo straripante Moreo che con illuminato altruismo porge a Nestorovski l'assist del triplo vantaggio che chiude di fatto il match.

Il macedone fa in tempo a ringraziare il compagno di reparto, autore di una performance maiuscola, e lasciare il campo al subentrante Puscas. Poco dopo la sacrosanta passerella proprio per l'attaccante milanese che cede il posto a Szyminski. Il finale è pura accademia, con Stellone che continua a dimenarsi ed a fornire indicazioni senza sosta per scongiurare qualsiasi calo di tensione.  Nonostante il risultato sia palesemente in ghiaccio, il tecnico romano non tollera superficialità e distrazioni gratuite, professando attenzione massima e determinazione feroce. Scena emblematica che fotografa nitidamente la decisa inversione di tendenza della compagine rosanero sotto il profilo agonistico e mentale. Svolta coincisa con l'avvento in panchina di Roberto Stellone che sta plasmando sempre più a sua immagine somiglianza la sua squadra. Il Palermo vola al secondo posto in graduatoria e si gusta un primato virtuale: la compagine rosanero ha fin qui disputato infatti una gara in meno rispetto all'attuale capolista Pescara.